Minturno, la Icem ricorre al Tar contro l’informativa antimafia

00001635.jpgLa Icem di Minturno non molla. Non ci sta ad essere additata come una società vicina alle cosche. L’azienda, che ha sede in via Petrosi, ha così ora fatto ricorso al Tar di Roma, chiedendo ai giudici amministrativi di annullare l’informativa antimafia emessa a suo carico nel novembre scorso dalla Prefettura di Latina, che ne blocca di fatto l’attività.

La società minturnese si era aggiudicata dei lavori al porto di Le Castella, nel Comune calabrese di Isola di Capo Rizzato. Un appalto da 960 mila euro. In base alle indagini svolte dai carabinieri, la Icem avrebbe però fatto dei subappalti a imprese, fornitrici di mezzi e personale, considerate vicine alla ‘ndrangheta del crotonese.


Su sollecitazione della Prefettura di Crotone, il prefetto di Latina ha così emesso l’informativa a carico della società di Minturno e il contratto per i lavori al porto è stato rescisso. Sempre secondo gli inquirenti, i lavori sarebbero comunque andati avanti e alla fine il cantiere è stato sequestrato. Il titolare della Icem è stato indagato, nell’ambito di tali accertamenti, dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. E ora le speranze della ditta sono tutte riposte nel Tar.