Fare propaganda politica ad Aprilia costa: l’esperienza del comitato per Tsipras

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Di banchetti per la raccolta firme o per la propaganda politica se ne vedono e se ne vedranno ad Aprilia, sempre. Ma se si vogliono fare le cose in regola, la faccenda si complica.


L’11 marzo scorso il rappresentante del Comitato cittadino per la lista “L’altra Europa con Tsipras” ha presentato richiesta di occupazione di suolo pubblico per l’istallazione di banchetti per la raccolta delle firme e per la successiva campagna elettorale, per conto della lista per le elezioni europee “L’altra Europa con Tsipras”.

“Mi presento dopo 4 giorni per il ritiro dell’autorizzazione”, racconta Maurizio Marinozzi: “prima sorpresa, l’ufficio dove sono stato indirizzato inizialmente non era competente in materia e quindi venivo invitato a recarmi presso l’ufficio preposto al 5° piano degli uffici comunali in Piazza dei Bersaglieri. L’addetto mi dice che non sa se tali iniziative saranno gratuite o meno e mi invita ad andare all’Ufficio Tributi per chiarire se e quanto si dovesse pagare”.

“Questa mattina con tutta la documentazione e la marca da bollo di 16 euro necessaria per la domanda, mi reco all’Ufficio Tributi, spiego la situazione e un altro impiegato mi fa accomodare per verificare la cosa. Risultato? In barba e in conflitto con quelle che sono le leggi in materia di occupazione di suolo pubblico per iniziative elettorali storicamente e comunemente gratuite, il Comune di Aprilia ha emanato una disposizione che stabilisce in 0,86 cent. di euro a mq la somma da pagare per tali iniziative, che, nel nostro caso, sarebbero ammontate a un totale di circa 105 euro (più i 16 della marca da bollo)”.

Una azione che limita “fortemente l’azione politica di quelle forze che non hanno alle spalle finanziatori più o meno occulti e che fanno dello stare in mezzo ai cittadini il loro principale, se non unico, strumento di propaganda”.

“E’ triste rilevarlo – conclude Marinozzi – ma sembra che ad Aprilia è sicuramente più facile ottenere una variante urbanistica che il piccolo spazio necessario all’esercizio di quella cosa chiamata democrazia”.