***video***Formia riconosce la cittadinanza onoraria a Pietro Ingrao e intitola l’Archivio Storico a Franco Miele

sindaco presidente del consiglio e vicesindaca ManzoIn una sala comunale gremita dalla presenza anche degli ex sindaci Antonio Miele, Franco Simeone e Ninì Matteis, oltre che dal sindaco Antogiovanni di Lenola è stato riconosciuto ieri a Formia a Pietro Ingrao, storico, politico, partigiano, la cittadinanza onoraria per il suo 99esimo compleanno. Presenti anche i figli Bruna e Guido Ingrao.


Così Ingrao: “Conobbi Formia alla fine degli anni ’20. Io studiavo a Santa Maria Capua Vetere. Ci trasferimmo a Formia. Mia nonna era molto anziana. Era una donna coraggiosa che aveva sposato un garibaldino. Mio padre da Santa Maria volle avvicinarsi a Lenola per essere più pronto a soccorrere la mamma se fosse stata a rischio o in pericolo.Vengo qui negli anni ’20 quando mio padre si era già insediato come segretario di questo comune.

Ricordo la continua presenza del mare. Sul davanzale del Comune, guardavo il mare. Ricordo gli amici. Facevamo lunghe passeggiate, sia andando verso Itri, la strada della tomba di Cicerone, sia andando verso Scauri e il promontorio di Gianola. Allora non c’era nessuno, c’era qualche albero e silenzio. Si facevano dei bagni stupendi. C’era un fiumicello. Fare un bagno in quel fiumicello e poi sdraiarsi sulla spiaggia era stupendo. Ricordo degli inverni smaltati, un sereno straordinario, via Vitruvio quasi vuota, adagiarsi sulla villa comunale, scendere fino a Mola, era una cosa che mi dava una grandissima emozione.

Mi piaceva il cinematografo, la letteratura (Leopardi, D’Annunzio). Avevo scoperto qui per conto mio la letteratura degli anni venti, le riviste fiorentine (Solaria), il gruppo cattolico di Firenze del Frontespizio e poi la rivista Circoli di Adriano Grande. Conobbi poi Ungaretti, Montale, Barbaro, i poeti fiorentini. Venni crescendo in una cultura molto legata alla poesia. Mi dispiaceva che a scuola ci si limitava a Manzoni e Carducci. Ebbi coraggio e fui aiutato da amici e coetanei che andavano a scuola con me.

I primi germi dell’antifascismo li ho incontrati nel liceo formiano che non posso dimenticare. Vorrei che la città di Formia custodisse il ricordo di queste cose. C’erano due professori di filosofia che furono uccisi alle Fosse Ardeatine. Uno era Pio Albertelli. Parlava di Platone e Socrate, poi si fermava e ricominciava la lezione, con una grande autenticità. Con lui ho fatto tante volte la passeggiata in via Vitruvio. E’ dalla bocca di Albertelli che ho sentito per la prima volta il nome di Lenin. L’altro professore di formazione ancora più forte era Gioacchino Gesmundo. Era crociano e anarchico, una mescolanza curiosa. Lui ci mise un libro di testo l’estetica di Croce, una cosa di grande audacia. Croce era nemico del Partito. Ci accompagnava in queste passeggiate con grande schiettezza, faceva la sua predicazione antifascista. Ricordo anche un’altra insegnante, Rita Alessi. Ci insegnava storia. Ci faceva lezioni anche di italiano. E’ con lei che ho scoperto Dante.

Sono stati anni in cui si è mescolato la dolcezza dell’adolescenza. Guardavamo il mare dalla villa comunale, oppure il lido della Mola dove c’erano le barche dei pescatori, l’insenatura che sta sotto villa Rubino, sembrava separata dal resto. Formia era bellissima nei mesi che si avvicinavano alla primavera.

Ricordo i bagni di Vindicio che era diverso rispetto a quello di Serapo. Vindicio era la calma assoluta, facevamo i tuffi. Era ad un punto tale che la campagna, gli agrumeti si mischiavano con l’azzurro del mare. Non era un mare blu, era azzurro. Leggevamo il giornale, la terza pagina. Lì ho conosciuto la letteratura dell’Europa. Venne poi la crisi del ’36, la Spagna invasa da fascisti e nazisti. Speravo di diventare un cineasta. Avevamo stretto amicizia con Luchino Visconti, incontrato ad Ischia. Era sorta amicizia e collaborazione, preziosa per noi non solo perché il cinema ci piaceva tanto ma anche perché rappresentava un nuovo linguaggio moderno.

Questa città mi ricorda i pomeriggio silenziosi, quel mare che sembrava amico, sembrava chiamarmi, calmo, raramente tumultuoso. In questi luoghi e in questo Liceo, qui ho cominciato a conoscere l’Europa. Questo liceo aveva tanti difetti ma iniziò ad aprirmi gli occhi sul continente, sulla tragedia che poi coinvolse il continente e il mondo intero. Fosse solo questo, basterebbe a stringere un legame che non si può assolutamente cancellare. Io facevo queste scale ogni mattina. Mi alzavo la mattina correndo per arrivare in tempo a scuola.

Non dimentico mai gli errori dell’Unione Sovietica e di Lenin e Stalin. Quanto è prezioso quel seme, quel germe che ho conosciuto qui a Formia. Mi ha preparato alla parte più bella della storia italiana, quella della Resistenza che portò alla morte quei due professori che a scuola mi avevano aperto le porte della politica. Il Liceo è stato luogo di formazione, tappa nella mia vita, costruzione di una fede civile”.

 

TESTO DELIBERA

Oggetto: Conferimento della cittadinanza onoraria a Pietro Ingrao

PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

 Il Consiglio Comunale

Ritenuto opportuno, in occasione del 99 anniversario dalla nascita, concedere la cittadinanza onoraria a Pietro Ingrao;

Evidenziate, a tal proposito, le seguenti motivazioni:

“Pietro Ingrao, nato a Lenola il 30 marzo 1915, è un politico, giornalista e partigiano italiano, storico esponente dell’ala sinistra del Partito Comunista Italiano. Iniziò la sua attività antifascista nel 1939, aderì al Partito Comunista Italiano nel 1940 e partecipò attivamente alla Resistenza partigiana.

E’ stato ininterrottamente deputato tra il 1948 ed il 1992, direttore del quotidiano L’Unità dall’11 febbraio 1947 al 15 gennaio 1957, Presidente della Camera dei Deputati dal 1976 al 1979.

Oltre che uomo politico di primo piano, Ingrao ha coltivato originali e significativi interessi nel campo dell’arte ed in particolare del cinema, della poesia, della letteratura. Il suo amore per la letteratura, per il cinema, la poesia, lo rendono testimone affidabile per tutti noi e per le prossime generazioni. Un protagonista della vita nazionale nel corso del novecento.

A questi meriti eccezionali, che da soli  già giustificherebbero il conferimento della cittadinanza onoraria, si aggiunge il particolare rapporto che Ingrao ha stabilito con Formia, città che, insieme a Lenola, luogo di nascita, egli ha sempre considerata un “luogo dell’anima”, perché qui ha trascorso anni fondamentali della sua vita, sul piano emotivo e sentimentale e sul versante della formazione intellettuale. Questi legami con Formia Pietro Ingrao li ha sempre coltivati, richiamati e sottolineati nei suoi scritti, sia in discorsi pubblici pronunciati in giornate di particolare solennità (Intitolazione della biblioteca del Liceo Vitruvio a Pilo alberelli e Gioacchino Gesmundo, Formia, 29 ottobre 1997, Discorso pronunciato nella sala Ribaud del Palazzo Comunale il 18 novembre 20049)

Di Formia Ingrao ha amato il contesto naturale, gli inverni dolci, il mare smaltato, la macchia mediterranea.  A Formia poi è legato da un rapporto forte con il Liceo Vitruvio, dove, grazie alla presenza di docenti bravi e motivati, ha visto allargarsi il suo sguardo sul mondo, sulla grande letteratura, sul cinema nascente, e nelle cui aule ha stretto rapporti amicali decisivi, durati per tutta la vita.

Furono proprio gli studi liceali a Formia, ha scritto, a suscitare i primi interessi politici e far germinare il suo amore per la libertà, alla cui difesa avrebbe dedicato tanta parte della sua vita. Formia, diceva, “fu il primo luogo di una esperienza comune dove mi avvicinai ad una storia più grande, a misurarmi con una coscienza di Nazione, a interrogarmi sul senso della parola Europa; il vero inizio dell’apertura della mia mente sul mondo”. “Se penso –scriveva ancora- che in questa città era passato ed aveva soggiornato Antonio Gramsci, allora mi viene da pensare agli strani incroci della vita o ai segnali che ci sfiorano e anticipano cose che verranno dopo”.

Ingrao, nel corso di tutta la sua vita, ha sempre coltivato, nell’intimo della sua coscienza, una coerenza con gli ideali giovanili e un’attenzione ai bisogni dei più deboli, che fanno di lui uno dei protagonisti di primo piano della politica, dell’arte e della letteratura del dopoguerra”

Considerata ampiamente motivata, alla luce delle considerazioni sopra esposte, il conferimento della cittadinanza onoraria a Pietro Ingrao,  in ragione dell’impegno politico, della passione civile, del contributo alla riflessione storica e culturale, coniugati con un legame così profondo e duraturo con Formia;

Acquisito il parere favorevole espresso dalla Commissione Cultura nella seduta del 06.03.2014;

Delibera

Di conferire, per i motivi espressi in premessa, la cittadinanza onoraria a Pietro Ingrao.

 

INTITOLAZIONE ARCHIVIO

Ogg: Intitolazione dell’Archivio Storico Comunale a “Franco Miele” pittore, poeta, storico e critico d’arte.

PROPOSTA DI DELIBERAZIONE

Il Sindaco

Premesso che

–          il Comune di Formia con deliberazione consiliare n. 109 del 04.12.2000 ha istituito l’Archivio Storico comunale;

–          entro breve tempo l’Archivio Storico comunale verrà trasferito presso idonei locali della restaurata “Torre di Mola”

Preso atto della opportunità di intitolare l’Archivio Storico ad un nostro concittadino che ha dato lustro, con la sua attiva artistico-culturale, alla Città;

Vista la scheda sul percorso artistico/culturale di Franco Miele (Formia 1924 – Roma 1983), pittore, poeta storico e critico d’arte;

Rilevata l’opportunità di intitolare l’Archivio Storico Comunale, a Franco Miele che , con la sua attività artistica e culturale, riconosciuta a livello nazionale ed internazionale, è presenza di prestigio e di rilievo nella storia recente della Città di Formia;

Visto il parere unanime favorevole espresso dalla competente Commissione consiliare nella seduta del 17.01.2014;

Visto il D. Lgs. n. 267/2000;

Visto lo Statuto Comunale;

PROPONE

Per le motivazioni riportate in premessa:

1)             di intitolare l’Archivio storico comunale a Franco Miele (Formia 1924 – Roma 1983) pittore, poeta storico e critico d’arte;

2)             di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi del 4° comma dell’art. 134 del Decreto Legislativo 18/08/2000 n. 267.