Repubblichini contro partigiani 70 anni dopo: a Campoverde la cerimonia della discordia

Il cippo della discordia a Campoverde
Il cippo della discordia a Campoverde

Da anni, a Campoverde, frazione di Aprilia, città distrutta durante la seconda guerra mondiale, si celebra, ogni 25 aprile, Festa della Liberazione, una cerimonia al ceppo commemorativo del battaglione “Barbarigo” a cui si riuniscono alcune decine di nostalgici repubblichini.

Cerimonia ritenuta “vergognosa e offensiva” non solo dai partiti di centrosinistra ma anche dalle associazioni di partigiani: “Non si può parlare di visione o di progetto per l’Italia del domani senza sapere quale valore dare alla storia del nostro paese”, spiegano. “La Festa della Liberazione dalla dittatura e dalla oppressione nazifascista non può essere sporcata da simili celebrazioni come quella che si tiene a Campoverde”. Hanno già aderito alla protesta: ARCI, LIBERA, ANPI provinciale, Senzaconfine, Comitato “Libera gaza, libera Palestina”, Fiom, SPI – CGIL, USB, Aprilia Bene Comune, Giovani democratici, SEL, PRC, PDCI, Sinistra Anticapitalista di Aprilia. Tutti si appellano alle Istituzioni “di condannare e isolare ogni manifestazione che commemori o esalti il fascismo, perché il fascismo ha rappresentato per l’Italia una catastrofe morale, culturale ed economica dalla quale gli Italiani si rigenerarono solo con la gloriosa Resistenza e la grande Costituzione democratica repubblicana”; auspicano che “tutte le forze democratiche e antifasciste si riuniscano in un unico grande fronte che impedisca di continuare ad offendere la Resistenza, la Costituzione, la nostra Repubblica antifascista proprio durante il 25 aprile, Festa della Liberazione” e soprattutto danno appuntamento al Presidio che si terrà a Campoverde il 25 Aprile alle ore 10 dove verranno letti gli articoli fondamentali della Costituzione e brani dalle “Lettere dei condannati a morte della Resistenza”.