Dopo l’auspicio del comune di Latina affinché vengano trascritti i matrimoni tra persone dello stesso stesso – celebrati all’estero – Antonio Garullo e Mario Ottocento proseguono con la loro battaglia per il riconoscimento delle unioni gay.
E lo fanno con rinnovato vigore a seguito della sentenza del tribunale di Grosseto che, pochi giorni fa, ordinava al comune toscano di trascrivere il matrimonio celebrato a New York. Ora i due artisti pontini scrivono anche al Papa per chiedere di incontrarlo “Troppe coppie gay – scrivono – sono ancora discriminate anche dalla Chiesa.”. E ancora: “Pensiamo che Papa Francesco possa essere l’uomo giusto per un cambiamento anche da parte della Chiesa stessa”.