Dopo i carabinieri in Comune, a Lenola nuovo round tra opposizione e maggioranza

*Acque agitate, in Comune*
*Il Municipio *

La doppia visita dei carabinieri in Comune, dove la scorsa settimana hanno acquisito la documentazione inerente la nomina a responsabile della Municipale della dottoressa Gianna Elena De Filippis, a Lenola è stata l’occasione per riaffilare le armi e buttarsi a capofitto nella nuova disputa politica senza esclusione di colpi.

L’OFFENSIVA DELLA MINORANZA – Ad aprire le danze, l’opposizione targata ‘Movimento Civico’, legato all’ex sindaco Gian Battista de Filippis e rappresentato in consiglio da Fernando Magnafico. Dopo la notizia degli accertamenti dei militari, scrollandosi di dosso i sospetti sull’origine degli esposti anonimi che, per stessa ammissione del primo cittadino Andrea Antogiovanni, stanno arrivando alle autorità competenti “su varie situazioni”, dal sodalizio di minoranza hanno gettato ombre tanto sulla vita interna alla Giunta, quanto sul procedimento che ha portato lo stesso Antogiovanni a designare la nuova responsabile della polizia locale.


*Fernando Magnafico*
*Il consigliere Fernando Magnafico*

“I nostri amministratori, nella loro ormai discussa presunzione di personaggi intoccabili e perfetti, quando arrivano i carabinieri danno sistematicamente la colpa agli altri. Ma nessuno forse ha pensato che tante situazioni possano uscire dallo stesso ‘palazzo’ proprio a seguito della continua lotta intestina. Altrimenti, chissà come avremmo potuto sapere del tramezzo. E certamente non è stata colpa nostra se per definire una nomina a comandante dei vigili è stato necessario più di qualche conclave. La giunta, poi, ha dapprima votato la delibera di nomina ma subito dopo l’ha annullata. Ed alla fine, per vedere la fumata bianca, c’è voluto una specie di decreto solitario del sindaco. Questo dimostra che qualche amministratore comunale ha preferito non immischiarsi nella faccenda. In pratica qualcuno avrebbe detto al sindaco: ‘se vuoi fare questa assunzione, falla solo tu, visto che il regolamento te lo consente’. E lui lo ha fatto facendo passare il tutto a dimostrazione della sua imparzialità. Praticamente nessuno ci ha creduto. Voci ‘di piazza’ davano solo l’assessore in pectore (Paola Izzi, ndr) fortemente impegnato a sponsorizzare l’operazione . Ormai si è capito che dove mette le mani lui ci sono problemi. Questo però non esonera nessun amministratore dall’essere stato corresponsabile di una operazione che presenta aspetti poco chiari, in virtù dell’operazione dei militari dell’Arma e a maggior ragione dal comportamento pilatesco quanto meno sospetto. A noi tuttavia interessa maggiormente sapere se le prerogative assegnate al comandante dei vigili siano legittime o meno. Tutt’al più ci chiediamo se Lenola avesse bisogno di un comandante o di un paio di vigili”.

LA PALLA AL SINDACO – Il primo cittadino Antogiovanni ha risposto alla minoranza con tono sdegnato, ripercorrendo tappe e modalità della nomina oggetto di indagini. E soprattutto ribadendo la propria convinzione riguardo la totale liceità dell’iter portato avanti.

*Il sindaco Andrea Antogiovanni*
*Il sindaco Andrea Antogiovanni*

“E’ veramente impressionante e imbarazzante l’atteggiamento del Movimento Civico in merito alla nomina in oggetto. Certamente il consigliere Magnafico e il suo gruppo, capitanato dall’ex sindaco, non credevano ai propri occhi quando è giunta l’ufficialità della nomina della dottoressassa De Filippis. Forse per la prima volta nella storia di Lenola si è seguito un metodo cristallino e trasparente per effettuare una assunzione. Che, vogliamo ricordarlo a tutti, è di sole 9 ore di lavoro settimanali per 6 mesi, prorogabili, e per una busta paga di poco più di 400 euro al mese. Ciò soprattutto per dare un minimo di supporto e guida, agli unici due vigili rimasti in servizio e recuperare l’enorme arretrato di lavoro accumulatosi negli ultimi anni. E’ stata seguita la strada prevista dall’art. 110 del D.Lgs n. 267/2000, è un ‘Incarico a contratto’ assolutamente regolare e molto utilizzato dagli enti locali, per far fronte alla carenza di personale. Acquisite le domande, la norma mi consentiva di poter nominare direttamente il responsabile dei servizi di polizia locale sulla base di semplice valutazione di valido curricula. In considerazione del fatto che si è presentata agli elettori promettendo trasparenza e correttezza, questa amministrazione ha ritenuto giusto seguire una strada che potesse essere da un lato la più corretta e dall’altra ottenere nel contempo un risultato finale che premiasse il merito, tanto declamato da tutti a parole, facendo emergere dalla selezione pubblica non solo il curriculum più ricco ma anche le attitudini dei vari candidati presentatisi al colloquio alla mia presenza, del Segretario comunale e di un tecnico di importante valore del settore, il dottor Mauro Renzi, comandante del Corpo di polizia locale di Fondi.  Alla fine di questo procedimento amministrativo sulla base della valutazione del curriculum e del colloquio di tutti i candidati è emerso che la De Filippis, laureata in Giurisprudenza ed oggi, anche abilitata alla professione di Consulente del lavoro,  era la più idonea a svolgere il lavoro di responsabile del servizio. Tutte le dicerie o le supposizioni  di questo o quel gruppo politico lasciano il tempo che trovano. Se qualcuno si è sentito defraudato o danneggiato e ha presentato esposti e/o ricorsi alle autorità competenti è libero di farlo. Questa amministrazione è tranquilla e ripone piena fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura. La scelta del responsabile di polizia Locale è avvenuta, si ribadisce, seguendo un iter  trasparente e basato esclusivamente sulla ricerca della salvaguardia del bene comune e  dell’interesse pubblico, fuori da ogni logica clientelare e fuori da logiche spartitorie di partito che tanti danni hanno provocato, nel passato, a Lenola e in Italia”.