Variante speciale di Molella, quella cubatura “scomoda”

La chiesa Nostra Signora di Fatima a Molella
La chiesa Nostra Signora di Fatima a Molella

Della variante speciale di Molella-Mezzomonte se ne è parlato l’ultima volta in campagna elettorale, quindi circa un anno fa. In realtà dal 1999 ad oggi, da quando cioè la variante fu approvata in consiglio comunale a Sabaudia, funziona un po’ così: cavallo di battaglia prima del voto per racimolare i consensi di chi spera di sistemarsi dopo anni di ricorsi e poi basta, il silenzio. E’ difficile capire quali siano le competenze anche se pare che la variante che vaga da anni nel limbo della burocrazia ora sia ferma in Regione. Sarà l’ennesimo scaricabarile? Forse, ma è chiaro che se così fosse, evidentemente nessuno ha perorato a dovere la causa fino ad ora e che un progetto di vitale importanza per le due popolose frazioni giace chissà su quale scrivania romana. Ma ora basta. Il comitato di frazione Molella-Mezzomonte-Palazzo ha già presentato una memoria agli enti competenti ed a diverse autorità compreso il Prefetto. “Siamo pronti – ha commentato il portavoce Enzo Cestra che insieme al presidente Savioli porta avanti l battaglia per la variante da anni – a dare mandato ai nostri legali. Tenere ferma una variante per così tanto tempo può fare ipotizzare sia l’abuso d’ufficio che l’omissione di atti d’ufficio”.

Non possono pagare solo i cittadini, insomma c’è da capire perchè la variante resta ferma. Certo si tratterebbe di cubatura in piu’, una cubatura scomoda che porterebbe ad una revisione, almeno parziale del Prg. Ci vogliono soldi ma soprattutto aggiungendo cubatura, si andrebbe a ridurre notevolmente quella ancora disponibile per costruire. Un ragionamento forse banale, spettano ai tecnici le spiegazioni da addetti ai lavori ma che la variante sia ferma è un dato di fatto.


Basta comunque farsi un giro per la frazione di Molella con gli esponenti del comitato di quartiere per capire che effettivamente i cittadini da molto tempo si sono abituati a risolversi le cose da soli. Come nel caso del muretto che costeggia la chiesa di Nostra Signora di Fatima, sistemato da alcuni privati. La piazzola che invece si trova a ridosso del muretto è impraticabile a causa di dossi e buche. E che dire poi dei soldi pubblici spesi negli anni passati che non hanno portato a nulla? i canali di scolo realizzati in gran parte della frazione con tanto di tombini sono completamente coperti. “Un altro nodo da sciogliere – continua Cestra – è quello dell’acquedotto. Quante abitazioni sono effettivamente allacciate all’impianto? Non sto parlando solo della frazione ma anche di zone come la Baia d’Argento. Sarebbe il caso che il Comune verificasse gli allacci che comunque sono introiti per l’Ente”. Resta poi un altro problema che riguarda tuttavia le pessime abitudini dei privati. Alcuni punti della frazione si trasformano spesso in mini discariche soprattutto di sfalci e potature. “Un vero peccato – conclude Cestra – anche per il fatto che qui ci sono ancora attività tradizionali come l’allevamento delle pecore, penalizzate dal comportamento di pochi”. Il comitato quindi è deciso ad andare avanti, una battaglia per le famiglie delle frazioni ma anche per evitare che la “saga” della variante diventi un precedente pericoloso.