Sabaudia, campetti ” a caro prezzo”

L'impianto sportivo  in via Arezzo a Sabaudia
L’impianto sportivo
in via Arezzo a Sabaudia

Strutture ricomprate con soldi pubblici e poi date in gestione ai privati. E’ questo il rischio che si corre, secondo il capogruppo di Moderati per Sabaudia, Salvatore Schintu,  con l’impanto sportivo di via Arezzo, ovvero la tensostruttura delle Querce in abbandono da anni. Che sia necessario un intervento è fuori dubbio. Ma la procedura che il Comune di Sabaudia sta seguendo non coinvice Schintu che un giorno prima dell’assise cittadina interviene sulla questione. “Domani – commenta il consigliere di minoranza – in occasione del consiglio sul rendiconto 2013, il Sindaco proporrà una delibera volta all’acquisizione dei campi da tennis di via Arezzo.

*Salvatore Schintu*
*Salvatore Schintu*

Alla base di tale iniziativa vi sarebbero dei colloqui propedeutici con la Regione Lazio, proprietaria della struttura. La transazione dovrebbe avvenire con il corrispettivo di circa 160.000 € di cui 30.000 € per attrezzature ed  il resto quale canone di enfiteusi. Il gruppo Moderati per Sabaudia non ha preconcetti, ma ritiene di porre sul tappeto alcune questioni. La principale è il fatto che, almeno dalle parole del Sindaco, abbiamo colto un percorso che non ci convince appieno”.  Decisooni forse prese troppo in fretta, secondo il consigliere che passa alla lista dei contro. “Il Comune di Sabaudia – commenta Schintu –  dovrebbe farsi carico dell’esborso di una somma consistente, spalmata purtuttavia su più annualità, per acquisire un bene che poi, magari con finanza di progetto, dovrebbe essere girata a privati per il rilancio della struttura sportiva.


La domanda legittima è questa: poichè abbiamo tante opere sportive incomplete, perchè non destinare quei soldi a tali finalità? Perchè dovremmo fare un investimento come Comune quando la stessa Regione potrebbe assegnare l’area sportiva a privati interessati al rilancio dello sport? Perchè un triangolo quando la linea retta sarebbe la figura geometrica più semplice e meno onerosa?”. L’investimento del Comune, sarebbe per Schintu un passaggio in più rispetto ad altre priorità ma esisterebbe anche un altro ostacolo.  “Ma il punto insormontabile – conclude il consigliere – per noi è un altro. I complessi sportivi comunali e regionali di via Arezzo sono, dal punto di vista urbanistico, nati male e cresciuti peggio.

La viabilità fa schifo. Se vogliamo dimenticarci il caos suscitato da qualche banale partitella di calcetto sulla viabilità, possiamo farlo. Ma sarebbe miope. I residenti a frotte strillavano contro i parcheggi selvaggi. Infatti non solo non vi sono parcheggi adeguati, ma la stessa via Arezzo non permette un agevole traffico nei due sensi e molte costruzioni sono state realizzate con vie di accesso impossibili da transitare. Allora poichè l’Assessore all’urbanistica ci ha riferito che i colloqui da tempo iniziati con i proprietari del boschetto di punta Caprara stanno proseguendo, perchè prima di spendere inutilmente denaro pubblico non si realizza un piano di recupero della zona che preveda riqualificazione e rilancio delle proprietà comunali, accessi pedociclabili a punta Caprara al fine di arriccchire il patrimonio della città e la vivibilità dei residenti di via Arezzo e zone limitrofe?La fatica di fare una cosa fatta bene e una fatta male è identica. I risultati sono diversi“. Il consigliere Schintu come al solito è molto chiaro, affermazioni le sue che arrivano un po’ come nuvoloni all’orizzonte del consiglio comunale di domani.