Priverno, un rendiconto di bilancio tra luci e ombre: l’analisi dell’assessore Vellucci

*Comune di Priverno*
*Comune di Priverno*

Trecentoquarantaseimila euro e spicci. A tanto ammonta l’avanzo di amministrazione generato dal Comune di Priverno al 31 dicembre 2013. La cifra emerge leggendo il rendiconto di bilancio (ed i relativi allegati) approvato nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Un dato, però, che non deve trarre in inganno. Il bilancio di rendiconto è caratterizzato tanto da luci, quanto da ombre.

Partiamo dalle prime.


“Il patto di stabilità è stato rispettato e, rispetto allo scorso anno, siamo riusciti a risparmiare oltre 100.000 euro di spese di personale – afferma l’assessore al Bilancio e Patrimonio Pierluigi Vellucci. Grazie all’impegno del dipartimento Finanziario e alla collaborazione di tutti gli altri dipartimenti, è stato avviato un serio lavoro di revisione dei residui passivi e dei residui attivi. Un lavoro fruttuoso, che ha evidenziato una interessante inversione di tendenza”.

La serie storica dei dati fa emergere che, per la prima volta, cala l’ammontare tanto dei residui passivi che dei residui attivi: i primi passano dai 25.464.854,47 euro del 2012 ai 23.475.047,88 euro del 2013; i secondi dai 24.969.584,16 euro del 2012 ai 23.821.453,34 euro del 2013.

*Pierluigi Vellucci*
*Pierluigi Vellucci*

“Grazie all’opera di riaccertamento dei residui – continua l’Assessore –, siamo stati in grado di raddrizzare un bilancio che non stava in piedi e persino di chiudere il 2013 con un piccolo dato positivo. Le cifre da tenere sotto controllo sono però altre”.

A preoccupare maggiormente l’Assessore privernate è l’ammontare dei residui passivi. Potenziali debiti, come ci tiene a sottolineare lo stesso Pierluigi Vellucci.

“Gli oltre 23 milioni di residui passivi sono un campanello d’allarme di non poco conto. L’analisi della gestione dei residui è fondamentale ai fini della verifica della attendibilità del risultato finanziario: la mole e l’anzianità degli stessi rischiano di compromettere fortemente l’attendibilità del quadro finanziario. Non va dimenticato, inoltre, che dal 1 gennaio 2015 cambierà l’ordinamento finanziario ed entro quella data dovremmo avere tra le mani un’analisi più chiara e definita di questa situazione”.

Il continuo ricorso all’anticipo di cassa (espediente finanziario a cui si ricorre per poter far fronte a pagamenti urgenti ed indifferibili in situazioni di carenza temporanea di disponibilità liquide) è, inoltre, un altro punto dolente che emerge dall’analisi dei numeri del bilancio.

“Il ripetuto e ampio ricorso all’anticipazione – continua l’sssessore Vellucci – rivela invece una situazione patologica che deve essere affrontata e risolta. La perdurante sofferenza di cassa deriva dalla scarsa capacità dell’Ente di riscuotere tributi e altre somme dovute. Per capire ciò di cui sto parlando basta osservare l’ammontare dei residui attivi. I due problemi, quindi, sono connessi e devono essere risolti con un’azione congiunta: ci focalizzeremo sulla riduzione dei residui attivi per limare sempre più il ricorso all’anticipazione di cassa. Solo in questo modo questo comune potrà tornare a navigare in acque finanziariamente più calme”.