Cisterna tra sberleffi e ironia, scene da una campagna elettorale folle

A Cisterna tutto è possibile. Tra divisioni inaspettate ed eterni ritorni, si svolge qui la campagna elettorale più folle di tutti i tempi. Arrivano anche gli ex ministri Carfagna e Brunetta alla corte di Merolla, sindaco coi baffi.

'Suor' Carturan
‘Suor’ Carturan

Merita un premio per la campagna elettorale più pazza: siamo a Cisterna, la città dove succede di tutto, l’ex polo industriale ormai ridotto alla pallida ombra di ciò che era sino a dieci anni fa. Ma dove due cose non tramontano mai: la politica e Mauro Carturan. E la sua candidatura con Fratelli d’Italia alla ricerca della riconferma alla guida della città non passa inosservata, accompagnata da critiche e sberleffi di ogni sorta. Il volantino in oggetto la dice tutta: lui che riempiva la provincia di 6×3 contro i giornalisti che lo criticavano, oggi è immortalato come una specie di suorina in fuga da chi gli ricorda tutte le sue presunte bugie.


Dirsele di santa ragione, con ogni mezzo: una cifra di stile in tutte le campagne elettorali di cittadine di piccole dimensioni, dove il tasso di scontro arriva sempre all’eccesso, e dove però la presa in giro è quasi sempre ammessa. Cisterna vince il premio per la campagna elettorale più pimpante e sfacciata,  senza esclusione di colpi: cosa dire del candidato che ha mandato una lettera ai residenti di un quartiere ricordando di aver pensato lui all’illuminazione pubblica, che si accenderà solo se verso di lui convergerà un congruo numero di voti?
Una volta tutti alleati
Una volta tutti alleati

Ma anche lo sguardo al passato non è meno inquietante: ecco in questa foto di pochi anni fa un Pdl felice. Ci sono Michele Forte, c’è l’immenso Carturan ed il piccolo Brunetta che amava Cusani ricambiato ma oggi ama di più suo cognato Antonello Merolla. Ma non è peregrino pensare che, se saranno ancora politicamente in vita, tutti questi personaggi non tornino a dare spettacolo insieme. Per il bene di loro stessi e non della città. Ovviamente.