Fondi, i LavorAttori presentano “Donna Memena, come ingarbugliarsi la vita”

donna memenaDal 30 maggio al  2 giugno presso il centro multimediale Dan Danino di Sarra a Fondi i lavorAttori presentano “Donna Memena, come ingarbugliarsi la vita”.

Ormai siamo giunti nel XXI  Secolo,  l’Era digitale e super tecnologica, quella dell’Economia della Conoscenza e del denaro virtuale, ha preso il posto dell’Era Industriale e dell’Economia reale. L’Informazione è diventata più veloce dello stesso movimento fisico, tutto deve essere veloce, rapido; tutto deve essere prodotto e consumato per far posto ad un altro prodotto da consumare nel più breve tempo possibile.


Anche nelle famiglie c’è stato un notevole cambiamento; non c’è più tra genitori e figli, lo scontro generazionale tipico del XX Secolo, quando le giovani generazioni credevano di cambiare il mondo, o almeno di migliorarlo realizzando ideali di giustizia ed uguaglianza sociale, cercando di non commettere gli stessi errori della generazione precedente.

Oggi, tutti si affannano a possedere l’ultima diavoleria tecnologica…e guai a restare indietro. Forse l’unico cruccio dei genitori moderni, è quello di guadagnare soldi, non per una sicurezza economica futura,  ma per poterli spendere nel presente (cicale e non più formiche).
Il concetto stesso di famiglia è stato, nel tempo, oggetto di continui cambiamenti a causa delle profonde trasformazioni sociali e  culturali tipiche di questi ruggenti anni.

L’antico modello di famiglia patriarcale, ha lasciato il posto ad una famiglia non più basata sugli affetti, sull’aiutarsi a vicenda,ma ad una più discontinua, disomogenea dove ogni individuo è un nucleo a sé: non si convive, si abita  insieme mettendo sempre al primo posto le proprie esigenze, senza mediare, senza confrontarsi…senza un minimo di sacrificio reciproco.
Che fine ha fatto la famiglia tradizionale di tipo “nucleare”, basata sulla coniugalità, sulla fedeltà, sui ruoli?

Tutto diventa possibile e fattibile, non ci si preoccupa delle conseguenze che determinati comportamenti possono generare, come i repentini cambiamenti e frustrazioni. Tanto che  i momenti d’incertezza diventano più forti della solitudine e l’incomunicabilità si trasforma in  un gioco pericoloso: terreno fertile per essere ingannati, comprati, schiavizzati e strumentalizzati dai ciarlatani di turno. Sono scomparsi perfino l’orgoglio e la vergogna.
Ed ecco che si moltiplicano  le trasmissioni televisive con protagonisti, maghi, cartomanti, astrologi, spiritisti, che muovono un giro d’affari di miliardi.

Con questo lavoro (afferma l’autrice)ho voluto ironizzare anche sul Dio Denaro, sulla necessità di reperirne il più possibile: tutto è indispensabile, niente è superfluo.
Ed ecco che nel mondo d’oggi il denaro sembra la principale misura del valore individuale e l’elemento centrale della vita sociale e politica. La ricchezza è sempre stata al centro delle riflessioni e delle preoccupazioni umane, dalla più lontana antichità ai nostri giorni, ma è proprio la nostra Era Supertecnologica, frenetica, ossessiva a trasformare il Dio Denaro  in  un Leviatano!

L’ingresso è gratuito ed i contributi volontari concorrono alla raccolta fondi da destinare alla Coop.Sociale Le Ali della Fenice- Centro Antiviolenza Essere Donna.