Il traffico d’armi e la nave XXI Ottobre dietro l’omicidio Alpi – Hrovatin

*Ilaria Alpi e Miran Hrovatin*
*Ilaria Alpi e Miran Hrovatin*

Sono stati declassificati e resi disponibili gli atti acquisiti dalla Camera nella Commissione d’inchiesta parlamentare sull’omicidio di Ilari Alpi e Miran Hrovatin avvenuto il 20 marzo 1994 a Mogadiscio in Somalia. Ritenuto un delitto a scopo di rapina, più probabilmente altro. Per quanto la pista investigativa sia poi stata quasi subito tralasciata.

Almeno secondo un’informativa del 1996 del Sismi che citando l’Organizzazione per la liberazione della Palestina indica come mandante il generale Aidid, così rimandando a un presunto traffico d’armi che la giornalista inviata del Tg3 avrebbe scoperto e a breve raccontato.


Un traffico “messo in atto utilizzando come vettori alcune navi impegnate nel trasporto di aiuti umanitari, nell’ambito della cooperazione italiana a favore della Somalia”, si legge altrove. Che la Alpi e Hrovatin avrebbero individuato nel porto di Bosaso a bordo della motonava “XXI Ottobre” dove avrebbero documentato una partita d’armi marchiata Cccp.

*La motonave 21 Oktobar II della Shifco (veritaprivatadelmobyprince.com)*
*La motonave 21 Oktobar II della Shifco (veritaprivatadelmobyprince.com)*

Si legge in proposito, in un documento dell’8 giugno 1994 acquisito attraverso una fonte, dichiara dal Sisde “confidenziale” e mai rivelata: “Secondo informazioni acquisite in via fiduciaria, nel corso di un servizio giornalistico svolto a Bossaso (Somalia) qualche giorno prima della morte, i due cittadini italiani in oggetto (Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, ndr) avrebbero raccolto elementi informativi in merito a un trasporto di armi di contrabbando effettuato dalla motonave ’21 ottobre’  della cooperativa italo-somala ‘Somalfish’ per conto della fazione somala Ssdf”.

E torna come un mantra il nome di Said Omar Mugne, l’imprenditore italo-somalo che compare su uno dei bloc notes della giornalista affianco alla compagnia di pesca italo somala Shifco, che aveva la base italiana presso il porto commerciale di Gaeta dove la XXI Ottobre fu sequestrata nell’aprile del 1994 su iniziativa della Procura della Repubblica di Latina, sostituto Vincenzo Saveriano.

Lo stesso porto da cui secondo Carmine Schiavone non partivano solo armi ma anche rifiuti. “Nei locali vicino al porto – ha ricordato Schiavone – i somali parlavano. E i nostri uomini, i casalesi, ascoltavano”.

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