Patrimonio culturale off limits nel centro storico alto di Terracina, la denuncia dei commercianti

Corso Anita Garibaldi
Corso Anita Garibaldi

Ancora una volta la gestione del patrimonio storico e monumentale del centro storico alto di Terracina è fonte di gioia e dolori per i commercianti che hanno deciso di scommettere sul cuore della città vecchia e di aprire lì una serie di attività.

Al centro di una lettera di denuncia, l’ennesima, inviata al sindaco Procaccini, a diversi assessori, alle varie Soprintendenze e all’Ascom  c’è “lo stato interminabile dei lavori di ristrutturazione e di messa in sicurezza dei principali edifici storici e dei diversi siti monumentali del Centro Storico alto che, per il loro pregio e la loro importanza, rappresentano il maggior valore del patrimonio storico e culturale della nostra città”.


Secondo i commercianti “la perenne chiusura dei luoghi e dei monumenti di maggior interesse rappresenta, per la nostra città, un grave danno dal punto di vista della sua immagine turistica e, di conseguenza, un enorme danno economico. Non è più accettabile che siti e monumenti di valore storico, a livello internazionale (come ad esempio il Palazzo Braschi, il Palazzo della Bonificazione Pontina, il Castello Frangipane, l’acropoli di S. Francesco, la Chiesa di S. Domenico, la Chiesa dell’Annunziata ecc.), siano perennemente chiusi e interdetti, sottratti alla possibilità di essere visitati e goduti da parte dei turisti e dei cittadini. Non è più accettabile che chi ha avuto la fiducia e il mandato per amministrare il nostro patrimonio, non sia in grado di portare a termine i lavori (puntualmente finanziati) e di rendere fruibili tutti gli spazi disponibili, dotandoli dei servizi essenziali. Non è più accettabile l’incapacità mostrata dagli amministratori del bene pubblico nel saper valorizzare e tutelare il nostro patrimonio e di saperlo gestire traendone un beneficio economico per l’intera comunità. Non è più accettabile la totale assenza di una programmazione culturale che sappia promuovere e rendere attraente i nostri luoghi storici e i nostri monumenti”.

Una denuncia forte quella dei commercianti del centro storico alto di Terracina, alcuni nei quali nel corso degli anni si sono visti costretti a chiudere bottega, mentre altri l’aprono solo durante l’estate. Pochi gli ‘irriducibili’, che restano aperti tutto l’anno sperando sempre che qualcosa cambi finalmente in meglio.

Castello Frangipane
Castello Frangipane

“Non è più accettabile che non si riesca a dotare il Centro Storico alto dei principali servizi di collegamento, di parcheggio, di pulizia e di sicurezza, e di una viabilità sostenibile e in linea con le direttive europee-continua la lettera- Non è più accettabile che il nostro Centro Storico alto, in procinto di presentare la sua candidatura nella Lista Mondiale del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, non goda della giusta attenzione e valorizzazione da parte della nostra Amministrazione Comunale.

Per tali motivi, i commercianti tutti, che da anni hanno creduto e deciso di investire sul Centro Storico alto, continuando con le loro attività a rendere vivo l’interesse da parte dei turisti e a fornire loro un servizio di accoglienza adeguato, ritenendo l’azione e il ruolo istituzionale fondamentale per il suo vero rilancio, considerando quindi l’Amministrazione la maggiore responsabile della condizione di chiusura e di trascuratezza dei più importanti siti architettonici e monumentali, e constatando di conseguenza che tale situazione è una delle principali cause delle difficoltà di “sopravvivenza” delle attività economiche presenti, si intende, con questa lettera, denunciare la situazione e sollecitare gli organi competenti a dare urgentemente seguito alle nostre richieste, intraprendendo le dovute e necessarie azioni amministrative. In caso contrario saremo costretti, valutati i danni, ad agire per vie legali ed avviare un’azione collettiva di richie- sta di risarcimento economico per mancato incasso”.