Caso Malvaso, il Pd: «Uno scandaloso conflitto di interessi»

DSC_0697“La Magistratura farà il suo lavoro ma è evidente che, a livello politico, ci sia un vero conflitto d’interessi che dura ormai da più legislazioni – afferma Alessandro Cozzolino, capogruppo del Pd in consiglio comunale -. Bisogna impedire agli imprenditori edili di ricoprire ruoli importanti negli assessorati chiavi e nelle commissioni specifiche come all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici. Il risultato di questa contingenza è proprio la vicenda Malvaso. Oltre a ciò ribadiamo a gran voce che questa maniera di organizzare il territorio a livello urbanistico va avanti da 20 anni. La giunta Di Giorgi sta dando continuità  ad un metodo poco chiaro e infruttuoso per la città. In 20 anni non si sono costruite case popolare. In 20 anni non sono riusciti a redigere il nuovo Piano Regolatore. La politica delle costruzioni va nella direzione di pochi e senza avere un disegno preciso sull’idea di città futura”.

Il Partito Democratico di Latina è unito sulla strada che porta alla richiesta di convocazione di un consiglio comunale ad hoc per fare chiarezza sulla variante. A dare sostegno all’impegno politico preso dal gruppo comunale c’è anche Salvatore La Penna, segretario provinciale del partito.


“Con questo modo di operare, a vantaggio di pochi e a discapito di molti – afferma La Penna – questa giunta guidata da Di Giorgi sta paralizzando la città impedendone lo sviluppo. Non è un caso che da vent’anni i privati continuino ad avere permessi a costruire ma, nello stesso tempo, non si vede il ben minimo straccio di case popolari. Questa è una questione aperta da anni ed esplosa con questo episodio increscioso”.

Sulla questione sono voluti intervenire anche i consiglieri comunali Marco Fioravante, Enzo De Amicis e Maurizio Mansutti.

Fioravante: “Come opposizione non abbiamo avuto la possibilità di vedere le carte in nessun ufficio. La documentazione approvata dalla maggioranza è passata dagli uffici tecnici direttamente in Giunta, dove è stata votata. Noi contestiamo questo procedimento che, seppur consentito dalla legge in particolari condizioni, non assicura alla cittadinanza quella trasparenza che invece deve esserci in tutti i casi. Specialmente in casi delicati come questo”.

De Amicis: “La vicenda Malvaso ha fatto emergere un modo di operare insito nella maggioranza. Oltre alla questione di borgo Piave noi sottolineiamo le simili incongruenze per l’Acciarella o l’R6. La maggioranza non può continuare a decidere varianti importanti nelle segrete stanze della Giunta senza rendere partecipe l’opposizione o in consiglio comunale o nelle commissioni preposte”.

Maurizio MansuttiMansutti: “Come opposizione, quando abbiamo avuto la possibilità di verificare le carte, abbiamo sempre segnalato le anomalia. Adesso aspettiamo che la magistratura faccia dei passi avanti. A quel punto non esiteremo a chiedere le dimissioni dei diretti interessati e a chiede di andare nuovamente al voto”.

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