“Ripensare il futuro del porto di Gaeta”, la tavola rotonda con Balletta, Di Ciaccio e Valente

*Gaeta Molo Agip*
*Gaeta Molo Agip*

Giovedì 29 maggio il laboratorio socio-politico attivo presso la Parrocchia di S. Giacomo di Gaeta, nell’ambito delle iniziative promosse per affermare la cultura della sostenibilità e della legalità, ha tenuto una tavola rotonda dal titolo “Ripensare il futuro del porto di Gaeta”. La tavola rotonda è stata aperta da Enrichetta Cesarale, che ne ha spiegato il senso e ha condotto il ruolo di moderatrice. Successivamente, Marello Di Marco ha rappresentato sinteticamente, attraverso dei grafici, ciò che deriva dalla lettura delle linee guida dell’Autorità Portuale per lo sviluppo del porto di Gaeta, votate a Civitavecchia a febbraio 2014 dal Comitato Portuale.

All’incontro hanno partecipato Giovanbattista Balletta, delegato all’economia del mare per la provincia di Latina, Damiano Di Ciaccio, presidente dell’associazione operatori portuali di Gaeta, ed Erasmo Valente, vice-presidente dell’associazione operatori portuali New Port Gaeta. Assenti, benché formalmente invitati, i rappresentanti del Comune e dell’Autorità Portuale.


Gli argomenti principali del dibattito, che ne è seguito si sono concentrati sulle prospettive economiche del porto e le possibili connessioni tra ambiente e territorio legate alle nuove opere portuali previste dalle linee guida tra cui quelle relative allo spostamento del pontile petroli.

*Vista satellitare del porto di Gaeta*
*Vista satellitare del porto di Gaeta*

Ciascuno dei tre relatori, con un taglio seppur diverso, stimolati dalle domande della moderatrice e del pubblico presente, hanno convenuto:

1) sull’importanza di un approccio comprensoriale ai problemi della portualità commerciale di Gaeta;

2) sulla necessità di dotare il territorio d’infrastrutture di mobilità adeguate;

3) sulla contrarietà alla delocalizzazione del pontile petroli in ambito portuale;

4) sull’inopportunità di nuove opere in variante in assenza del completamento di quelle già previste dal vigente PRP e, soprattutto, in assenza di analisi economiche sui traffici marittimi in grado di giustificare le dimensioni ed i costi delle imponenti opere previste.

Per Balletta lo sviluppo del porto di Gaeta va inserito nel quadro più generale dei trasporti. Il porto è infatti un nodo di scambio all’interno di un sistema di trasporto in cui la merce cambia vettore. L’efficienza del nodo deve andare di pari passo con quella delle infrastrutture e dei servizi se si vuole competere nel settore. Il relatore non ha nascosto le sue critiche alla gestione dell’Autorità Portuale, che guarda troppo all’area nord del network piuttosto che a quella del golfo, specialmente nella proposta di localizzare. in ambito portuale un terminale petrolifero che a Civitavecchia è invece stato portato off shore.

Valente, ricordando i risultati degli studi del preside Viola dell’Istituto Nautico sulle maree e sulle correnti, ha sottolineato l’inutilità di dotare di una costosa protezione foranea le attuali banchine e ha proposto di destinare le risorse al completamento delle opere e dei servizi già previsti dal PRP. Ha poi sottolineato l’importanza di implementare la vocazione crocieristica dello scalo, anche in rapporto alle bellezze del golfo e si è dichiarato contrario al molo petrolifero in ambito portuale.

Per Di Ciaccio le proposte di variante al PRP devono essere suffragate da studi economici che ne giustifichino le dimensioni e la spesa e ha ricordato come il piano vigente approvato nel 2006 ne fosse provvisto. Ha sottolineato come sia prioritario il completamento delle opere già previste dal vigente PRP e si è detto contrario allo spostamento del molo petroli nella zona del porto commerciale. Ha poi affermato, tra lo stupore della sala, come le linee guida votate a Civitavecchia, non siano state preventivamente condivise con gli operatori portuali della città.

Alla fine della riunione è stata avanzata la proposta di raccogliere in un documento gli spunti e le riflessioni scaturite dal ciclo d’incontri che il Laboratorio ha tenuto sulla portualità. Su tale proposta il comitato di coordinamento del Laboratorio ha assicurato il proprio impegno, nella continuità di quanto già avvenuto con il PUA e con la problematica legata al ciclo dei rifiuti (nuovo appalto, TARES…) nello spirito esclusivo di promuovere la conoscenza ed il confronto, la trasparenza e la legalità.