Roma Termini, folgorato sul lavoro: muore operaio di Sabaudia

Il Messaggero - Foto di Daniele Stanisci - Toiati
*L’ingresso del locale di servizio (foto di Daniele Stanisci – Toiati)*

AGGIORNAMENTO – Folgorato mentre era al lavoro sul quadro elettrico di un locale di servizio della stazione Termini, in corrispondenza di via Giolitti. E’ così che venerdì pomeriggio, intorno alle 15, a Roma ha perso la vita un tecnico specializzato residente in Sardegna ma originario di Sabaudia.

Si tratta di Emanuele Succi, di 42 anni, dipendente della Sysco, ditta che si occupa di impianti informativi, operante per conto della Rete ferroviaria italiana.


Secondo le prime ricostruzioni l’uomo, impegnato nelle operazioni propedeutiche all’installazione di un ‘totem’, aveva messo in atto tutte le consuete misure di sicurezza previste dalla procedura. Il decesso, sarebbe legato ad una tragica fatalità: un cacciavite caduto nel posto sbagliato, dentro la scatola del quadro.

*Emanuele Succi*
*Emanuele Succi*

Da lì, un gesto forse istintivo nel riprenderlo. E, pare, il contatto con parti elettriche ancora sotto tensione, su cui non erano previsti interventi. Il decesso del 42enne sarebbe stato praticamente istantaneo. Ogni tentativo di rianimarlo, da parte dei sanitari del 118 sopravvenuti assieme a vigili del fuoco e Polfer, è stato inutile.

Il Messaggero - Foto di Daniele Stanisci - Toiati
*I vigili del fuoco poco dopo l’arrivo (foto di Daniele Stanisci – Toiati)*

Sia la procura di Roma, che sulla salma del tecnico ha disposto l’esame autoptico, che la società Rfi, hanno aperto un’inchiesta per accertare le effettive cause e dinamica dell’incidente.

Che intanto ha scatenato la reazione dei sindacati.

“Un altro operaio morto sul posto di lavoro. Non si può più continuare a snocciolare il numero delle vittime. Basta. Bisogna intervenire immediatamente e porre fine a questa sequenza di morte”, recitava una nota congiunta diffusa a poche ore dal dramma, a firma dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Roma e del Lazio, Claudio Di Berardino, Mario Bertone e Pierpaolo Bombardieri.