Formia, la lettera di dimissioni del capogruppo Pd Schiano: “Strana amministrazione. Si è pensato a vincere e non ad amministrare”

*Ernesto Schiano*
*Ernesto Schiano*

Ha lasciato alla propria pagina di un social network, le motivazioni della decisione di dimettersi come capogruppo del partito democratico in Consiglio comunale a Formia. Ernesto Schiano conferma di fatto in questo modo la decisione di abbandonare l’incarico e ritirarsi anche come mebro delle commissioni consiliari. A non convincerlo, si legge chiaramente nella lettera, la mancata trasparenza dell’azione amministrativa, un vecchio modo di fare politica, contro il quale proprio Schiano aveva deciso di candidarsi per cambiare dall’interno il partito. E contrariamente alla bufera giudiziaria che si sta abbattendo sulla città in merito a diverse indagini in corso, non è il penalmente rilevante il vero problema, a leggere le parole dell’ex capogruppo, ma il moralmente inopportuno di “una strana amministrazione”, così la definisce Schiano, che come obiettivo primario ha avuto solo la vittoria delle elezioni e si è poi dimenticata di governare.”Una ammucchiata informe di personalità  …. non siamo riusciti a garantire linearità e trasparenza”.

Di seguito il testo integrale della lettera di dimissioni inoltrata al sindaco e al presidente del Consiglio comunale:


“E’ trascorso poco più di un anno dall’insediamento della nostra amministrazione ed è arrivato il tempo dei primi bilanci. Ho iniziato quest’avventura con grande entusiasmo ma anche con qualche preoccupazione.Tanto c’era da fare, e la consapevolezza di ciò era proprio nel programma elettorale al quale abbiamo dato vita: obiettivi che aprivano il futuro alla nostra città, cominciando da un nuovo modo di intendere la politica che tornava ad essere una missione al servizio dei cittadini.

Avevamo rinunciato alle nostre individualità per puntare su una squadra che potesse dare vita ad un nuovo corso, a quel rinascimento economico e culturale che Formia attende da decenni. Le nostre coordinate erano l’ascolto, la condivisione, la partecipazione. Il nostro orizzonte era il bene della città. Purtroppo i buoni propositi si sono scontrati subito con “l’esigenza” della vittoria, come se l’obiettivo da perseguire non fosse quello di amministrare la città ma “solo” quello di vincere le elezioni. Al resto si sarebbe pensato poi.

"Consiglieri di maggioranza"
“Consiglieri di maggioranza”

Così le elezioni del 2013 hanno partorito una ammucchiata informe di personalità dall’estrazione politica e culturale diverse e con una visione della gestione della res pubblica spesso diametralmente opposta. In questo scenario complesso l’unica possibilità che avevo era quella di stimolare, spingere questa strana amministrazione all’azione. La mia ambizione è sempre stata, ora come allora, quella di provare a cambiare la nostra città; non potevo rinunciare senza provarci fino in fondo, e qualcosa di buono siamo anche riusciti a farla.Ma non siamo riusciti nel compito più difficile, quello di riconquistare la fiducia dei cittadini verso la politica nostrana.

Non siamo riusciti a rendere il “Palazzo comunale” una casa di vetro. Non siamo riusciti a garantire linearità e trasparenza nell’azione amministrativa. Sono convinto che chi fa politica, oggi più che mai, non solo deve essere rispettoso della legge ma essere avanguardia di buone pratiche e di virtù civiche. Dovevamo dimostrare di essere capaci di alzare l’asticella dell’etica pubblica rispetto a chi ci ha preceduto. Lo abbiamo fatto solo in parte e comunque non lo abbiamo fatto nella misura richiesta da chi ci aveva votato, e dubito che riusciremo a farlo in futuro. Sono questi i motivi che mi fanno ritenere che così non si possa andare avanti e che le rassicurazioni che più volte ho ottenute non siano più sufficienti.

Da qui la decisone di dimettermi irrevocabilmente dal ruolo di capogruppo consiliare del Partito Democratico e dalle commissioni consiliari delle quali sono parte. Con questa scelta non voglio prendere le distanze da una maggioranza che anche io ho contribuito in qualche modo a costituire, ma riconquistare quella libertà di azione che i ruoli ai quali oggi rinuncio non mi consentivano. Non posso più rappresentare un gruppo che è tale soltanto di nome, non posso più rappresentare nelle commissioni una maggioranza nella quale spesso mi sento a disagio.

"Clide Rak e Ernesto Schiano"
“Clide Rak e Ernesto Schiano”

Da oggi inizia una nuova fase che mi vedrà ancora in prima linea quando si tratterà di agire nell’esclusivo interesse della città, senza compromessi e con un unico referente: i cittadini di Formia”.

Intanto sembrano sempre più imminenti anche le dimissioni dell’assessore alle attività produttive Clide Rak, delle quali tuttavia non vi è ancora nessuna notizia ufficiale.