Tutto iniziò proprio con suo esposto e ancora oggi non ha alcuna intenzione di mollare la presa Giuseppe Marciano, riguardo alla vicenda dell’Irlanda Immobiliare, tornata alla ribalta negli ultimi giorni dopo la decisione dell’assessore all’urbanistica del Comune di Formia Giuseppe Masiello di portare un ordine del giorno relativo all’edificazione di una nuova palazzina, in viale Unità d’Italia, in Consiglio comunale. Per poi ritirarlo durante l’assise, con la scusa della mancanza del numero legale.
Ma proprio sulla replica e sulle precisazione dell’assessore Masiello è intervenuto Marciano, che è l’autore dell’esposto arrivato in Procura e dal quale è partita una precisa indagine poi finita anche nel maxi – faldone del “Sistema Formia”. Diversi gli appunti di Marciano, anzitutto a smontare le affermazioni dell’assessore relativamente alle possibili richieste di risarcimento dell’Irlanda Immobiliare la cui pratica sarebbe perfettamente regolare. Eppure ricorda Marciano, “le contestazioni sono relative a tre delibere, la 23/2009, la 34/2010 e la 43/2012”, in buona sostanza tutti atti disposti dalla precedente amministrazione comunale guidata da Michele Forte e precedente a quella attuale, di cui il sindaco Sandro Bartolomeo faceva parte come consigliere di opposizione, e come tale si oppose a quei provvedimenti.
Poi riferendosi all’assessore Masiello prosegue: “Non faceva parte della compagine Forte ma, volendo ripassarle (le delibere, ndr) di nuovo in aula consiliare rischia veramente di candidarsi a farne parte ora e partecipare, con quelli, a risarcire la società Irlanda Immobiliare ( … se avesse ragione). La stessa che ha avuto respinto il ricorso al Tar, o all’assessore gli falla la memoria?”.
La domanda sarcastica di Marciano fà riferimento all’affermazione di Masiello riguardo invece ad una vittoria dinanzi al Tar della società. “Smemorato anche in merito al sequestro di febbraio/marzo 2012, pensava che, trovandoci nel periodo di Carnevale, fossero due persone mascherate da carabinieri e Nipaf quelle andate al quarto piano del Comune?”.
E ancora: “Ha ragione sulla revoca della legge regionale numero 30 del 1974 in quanto la successiva legge regionale numero 52 del 1976 ha abolito l’inedificabilità, salvo all’articolo numero 5, per i Comuni, e Formia e tra quelli, che avevano provveduto alla perimetrazione dei centri edificati”.
Insomma pare proprio che la faccenda non finisca qui, e non solo per capire quali sviluppi seguiranno all’indagine ancora in piedi nel Sistema Formia, per la quale sono indagati per abuso d’ufficio l’ex dirigente all’urbanistica Roberto Guratti e Luigi Nardella, ma anche perchè a questo punto si attende la replica dell’assessore pronto, secondo le proprie ragioni, a proseguire l’iter in Consiglio per la pratica Irlanda Immobiliare.
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