Ospedale Fiorini e carenze, la Spi Cgil torna a interrogare la dirigenza dell’Asl

Ospedale 'Alfredo Fiorini'

Ancora una volta noi dello SPI/CGIL Lega di Terracina dobbiamo ritornare e sottoporre all’attenzione dei dirigenti della ASL, dei nostri iscritti e della cittadinanza tutta la nostra preoccupazione per l’incertezza del futuro dell’Ospedale Fiorini. Tra un mese circa ci sarà la presentazione dell’atto aziendale per cui chiediamo fortemente  che il nosocomio rimanga in essere e che lo stesso venga potenziato con l’aumento del personale e con il miglioramento dei servizi. Rappresentiamo una fascia di persone  che necessità costantemente,per ovvi motivi, del costante utilizzo della struttura a 360°.

Dobbiamo però purtroppo constatare ed esternare il nostro malcontento perché negli ultimi tempi è accaduto il contrario ossia  una riduzione ed uno scadimento delle prestazioni sia per mancanza di personale che di attrezzature.
Ribadiamo ancora una volta che l’Ospedale Fiorini non può subire ulteriori riduzioni anche perché ne va dell’assistenza ad un comprensorio vasto che, al contrario, merita il potenziamento dei servizi per l’importanza dell’area servita dopo la chiusura, nell’ambito della provincia, di ben cinque ospedali. Quindi la valorizzazione della struttura e delle sue professionalità saranno la base di una giusta sanità doverosa per i cittadini tutti. Altro motivo per cui il nostro territorio non può essere ancora ulteriormente penalizzato va ricercato nell’enorme difficoltà nel muoversi  nell’ambito della provincia con i trasporti pubblici sempre più carenti.


Chiediamo al direttore generale Caporossi:

1) quando riprenderà nuovamente servizio il tecnico di laboratorio trasferito a Formia visto che con questa operazione si è depotenziato il servizio con trasferimento di analisi altrove e con tutto ciò che ne consegue. E’ uno dei primi servizi che da H24 passa ad H12;

2) di conoscere la verità circa l’utilizzo delle macchinette per analisi denominate POCT i cui responsi, a detta di medici e tecnici esperti in materia, sono parziali ed inattendibili per cui utilizzarle al pronto soccorso potrebbe avere conseguenze ben comprensibili. Inoltre  risultano essere insufficienti nel numero e necessitano di personale specializzato nell’utilizzo delle stesse. A tal proposito facciamo presente che il punto 5 dell’all. 1) del decreto u000219 del 2 luglio 2014 così recita: “…….Pertanto il ricorso ai POCT, peraltro caratterizzato da costi elevati, dovrà limitarsi a casi eccezionali e motivati e dovrà altresì riferirsi di norma soltanto ai glucometri,all’emogasanalisi, alla misura della troponina in emergenza, alla lattacidometria in emergenza, alla lattacidometria in rianimazione pediatrica. La attivazione di strumentazione POCT è,in ogni caso, subordinata alla approvazione ed autorizzazione da parte del NOT”.;

3) di potenziare il servizio di endoscopia con la giusta attrezzatura onde permettere l’adeguata assistenza ai pazienti (parliamo della mancata consegna del colonscopio);

4) di eliminare le liste di attesa visto che in tantissimi casi gli utenti debbono ricorrere alla sanità privata cosa quest’ultima che non tutti possono permettersi. La sanità deve essere per tutti e non per pochi eletti facoltosi.
Quanto sopra è solo una fotografia parziale che la dice lunga sull’attuale situazione in cui versa il nostro ospedale.
Teniamo ben presente che la nostra provincia invecchia sempre di più per cui necessita di un’assistenza sanitaria efficiente e professionale il cui diritto è sancito dalla nostra costituzione.

Noi come SPI/CGIL Lega di Terracina ci auguriamo, visto il peggioramento della situazione, che si prendano le giuste decisioni affinchè dette situazioni,in alcuni casi allarmanti, vengano risolte nel più breve tempo possibile ma comunque prima della definitiva stesura e relativa ufficializzazione dell’atto aziendale.

Nel caso in cui malauguratamente ciò non fosse ci riserviamo ogni e qualsiasi azione che possa tutelare non solo  i nostri  iscritti ma la cittadinanza tutta.

Spi /Cgil Lega di Terracina
Il segretario generale
Lino Bucci