Itri, si dimette l’assessore al bilancio Antonio Ruggieri

Antonio Ruggieri, da sei mesi assessore al bilancio, ai tributi e al patrimonio al comune di Itri, si è dimesso dal suo incarico. Lo ha fatto con una lettera rimessa nelle mani del sindaco Giuseppe De Santis, appena rientrato dagli USA dove, subito dopo la sua partenza, è venuto a mancare il papà che risiedeva in quel Paese, evento che ha anticipato di tre giorni, il decesso anche della madre del vicesindaco Giovanni Ialongo.

“Ho dovuto prendere questa decisione –ha comunicato venerdi agli organi di informazione Ruggieri- in quanto, dopo il sorteggio effettuato presso la Prefettura di Latina, sono stato nominato revisore dei conti presso il secondo comune pontino, quello di Aprilia. Questa nuova mansione, unita ad altri incarichi professionali in itinere, non mi consentirebbe di disporre di quella necessaria disponibilità per amministrare e tutelare al meglio gli interessi della collettività. Scelgo di farmi da parte perché non accetto l’idea di poter essere, un domani, un amministratore a mezzo servizio”. Fin qui l’annuncio di Ruggieri, in giunta dal luglio scorso dopo che per tre anni era già stato delegato comunale agli stessi settori, conseguendo pregevolissimi risultati per il comune e la collettività, come i tagli alla spesa corrente, senza compromettere la qualità e l’efficienza di nessun servizio, e il recupero dell’evasione tributaria nel rispetto dell’equità fiscale, pur mantenendo la pressione tributaria nei limiti, condizionata, comunque, da imposizioni della normativa nazionale, il tutto, comunque, lasciando un bilancio con i conti a posto.


Ma non mancano le considerazioni politiche a margine della decisione dell’amministratore vicino, politicamente, all’ex sindaco Giovanni Agresti. Sono in molti, gli osservatori che evidenziano che, con Ruggieri, sono quattro gli amministratori di maggioranza ad aver lasciato i loro incarichi: Italo La Rocca, Elena Palazzo, Luca Iudicone e, adesso, Antonio Ruggieri. E sono sempre gli stessi osservatori a sottolineare il fatto che il sindaco non ha provveduto a ridistribuire le deleghe ‘dismesse’ che restano concentrate nelle sue mani: urbanistica, personale, servizi sociali, attività produttive, raccolta differenziata, bilancio, tributi e patrimonio. Una situazione che, insieme alla contrastata vicenda del varo del nuovo PRG, sta mettendo a dura prova la compattezza e la sopravvivenza della coalizione, che pure era scesa in campo con una squadra di candidati di tutto rispetto