Sperlonga, parcheggio di Bazzano: il Tar respinge il ricorso dei privati. No al risarcimento

Terreni espropriati per far posto ad un parcheggio da duecento posti auto, fondi “in ostaggio” per via di un’osteggiata recinzione, diffide, ricorsi, indagini, sequestri. Questo ed altro, il “caso Bazzano”. Per un’annosa, aspra battaglia legale tra pubblico e privato che, in un nuovo colpo di scena, ha visto i giudici amministrativi dare ragione al Comune di Sperlonga, sulle cui casse pendeva anche il pericolo di un risarcimento danni formato maxi: da parte dell’ente, non ci fu alcun abuso.

Lo dice una sentenza del Tar di Latina depositata mercoledì. Il collegio presieduto da Santino Scudeller, riunito in camera di consiglio lo scorso 20 novembre, ha infatti rispedito al mittente, ritenendolo infondato, il ricorso presentato dalla famiglia Del Vecchio, proprietaria dell’area individuata per il parcheggio e sui cui il Comune nel 2011 mise in atto una controversa immissione in possesso, finita anche, assieme allo stesso esproprio, nel mirino della Procura. Oltre che al centro, come in questo caso, delle contestazioni del privato.


In particolare, i ricorrenti sostenevano che l’amministrazione, piazzando una recinzione attorno ai lotti da destinare alle auto, ne avesse di fatto intercluso altri confinanti ed ancora di loro proprietà. Terreni che sarebbero in parte diventati praticamente inaccessibili: impossibile goderne in alcun modo; ma anche solo accedere ai quadri elettrici o pulirli dalle sterpaglie. Per un insieme di “atti di spoglio violento e clandestino” che, tra un ricorso e l’altro, aveva quindi portato i Del Vecchio ad appellarsi al tribunale amministrativo. Tanto per la rimozione della recinzione “inopportuna”, quanto per l’annessa richiesta risarcitoria a causa del presunto mancato godimento delle porzioni intercluse, per una somma pari a 100mila euro all’anno, calcolati a partire dal 5 agosto del 2011.

Istanze che dal Tar del capoluogo non hanno ritenuto accoglibili: nessuna prova su dolo o colpe addebitabili al Comune di Sperlonga, ed anzi un’amministrazione locale che avrebbe agito nel pieno rispetto delle regole. A partire dalla contestata recinzione: essendo attorno un’area ormai di proprietà del Comune, hanno rimarcato i magistrati amministrativi nella sentenza, l’ente poteva apporla senza alcun problema, tanto più considerando la volontà di preservare l’area da degrado e manomissioni. Almeno fino ad un eventuale nuovo ricorso al Consiglio di stato, dunque, a Bazzano il pubblico ha vinto.

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