Sana alimentazione e bullismo, la Polizia incontra i giorvani dell’istituto comprensivo Don Milani di Latina

Nella mattinata di ieri e in quella odierna, nell’ambito del concorso nazionale  indetto dal Ministero dell’Interno, dal MIUR e dall’Unicef “Il poliziotto un amico in più, la corretta alimentazione ci fa crescere”, l’Ispettore Superiore Tommaso Malandruccolo, da anni impegnato nella realizzazione di progetti di educazione alla legalità nelle scuole, e il Sovrintendente Nunzio Di Pirro, in servizio presso la l’Ufficio Sanitario Provinciale della Polizia di Stato, hanno condotto un incontro con circa 400 alunni dell’istituto comprensivo Don Milani di Latina.

Quest’ultimo ha illustrato, in termini semplici, ma efficaci, i principi per una sana e corretta alimentazione per il pieno sviluppo fisico ed intellettivo, con riferimento anche ai concetti di sostenibilità e crescita intelligente, tesi a stimolare una riflessione sul diritto all’alimentazione sostenibile e sulla cittadinanza consapevole, nel rispetto dell’ambiente.


Il diritto alla salute, quindi, come bene protetto, oltre che da fonti istituzionali internazionali, l’art.25 della dichiarazione Universale dei diritti umani, da quelle nazionali, come l’art.32 della Costituzione, che tutela il diritto alla salute.

Il concorso è stato ispirato da un discorso sull’alimentazione e sul diritto a un’alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutti gli abitanti della terra, che rientra nel programma didattico del Progetto Scuola di Expo Milano 2015.

E’ stato fatto comprendere ai giovani studenti che la Terra ha bisogno di nutrimento, fatto soprattutto di rispetto, atteggiamenti sostenibili, applicazione di tecnologie avanzate che possano permettere uno sviluppo attento ed equilibrato tra la produzione del cibo ed il corretto sfruttamento delle risorse, mentre l’assunzione di comportamenti ed azioni contrarie, dissonanti o ciniche, potrebbero facilmente sfociare in illeciti perseguibili a norma di Legge.

Il fenomeno del bullismo è stato invece affrontato partendo dal fatto che i disturbi dell’alimentazione, in modo particolare nelle nuove generazioni, espongono i soggetti al rischio di diventarne vittima.

In proposito i giovani sono stati coinvolti in tecniche di role play, dove hanno avuto modo di constatare l’importanza di alcune loro condotte che contribuiscono, spesso in maniera inconsapevole, ad alimentare le motivazioni del bullo che, dalla considerazione degli spettatori, trae il suo maggior incentivo.

Purtroppo alcune ricerche indicano che i genitori dei  bambini sovrappeso considerano il bullismo come la  principale preoccupazione per la salute dei loro figli, perché questi bambini sperimentano livelli maggiori di depressione, ansia e solitudine rispetto ad i loro coetanei.

I giovani inizieranno quindi già da lunedì a dedicarsi con lo stesso entusiasmo che hanno manifestato durante gli incontri al concorso, che consisterà nella realizzazione di opere letterarie e grafiche sugli argomenti trattati.