Simeone: “Zingaretti e quel pasticciaccio brutto del consorzio industriale Roma-Latina”

*Pino Simeone*

“Quel pasticciaccio brutto del commissariamento del Consorzio per lo sviluppo industriale Asi Roma – Latina. Una vicenda che ha dell’incredibile”, dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone . “Si è arrivati a revocare una assemblea di un Ente regolarmente convocata senza riuscire a spiegare in base (o in barba) a quale norma. Si è proceduto ad un commissariamento senza alcuna ragione. Per fare chiarezza su queste decisioni ho presentato una interrogazione urgente per avere risposte dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Ma, dopo ben quattro mesi, non abbiamo ricevuto alcun chiarimento. Come al solito il presidente della Regione Lazio lascia giacere nei cassetti le nostre legittime richieste di trasparenza e chiarezza.

Nell’interrogazione ho chiesto ai sensi di quale legge, articolo e comma possa ritenersi legittimo il comportamento dei commissari che, con il primo provvedimento adottato hanno revocato un’assemblea regolarmente convocata dal Presidente Torelli, e già tenuta in prima convocazione, impedendo ai soci l’esercizio dei diritti consortili; in base a quale legge, articolo e comma l’assemblea può essere privata del suo potere sovrano; quali iniziative urgenti, inclusi eventuali provvedimenti disciplinari, intende assumere per verificare l’illegittimità del commissariamento del Consorzio per lo Sviluppo Industriale Roma – Latina e per procedere alla revoca dell’incarico del Collegio di gestione commissariale, al fine di ricostituire il Cda e nominare il nuovo presidente, mediante riconvocazione immediata dell’assemblea generale.


Ho chiesto infine – continua Simeone –  dove siano state riscontrate le gravi irregolarità nella gestione e nel perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente, legittimanti l’esercizio del controllo sostitutivo da parte della Giunta regionale, tenendo conto che il presidente ed il Cda del Consorzio Asi hanno concretizzato una serie di atti programmatori, tra cui la variante di Castel Romano, Santa Palomba e Variante Generale, atti votati all’unanimità, nonché il Bilancio di previsione triennale 2013-2016, con il voto favorevole del Comune di Roma, delle Camere di commercio di Roma e Latina, Unindustria e Federlazio e con il parere del collegio sindacale dei Revisori dei conti, compreso il rendiconto consuntivo 2014, trasmesso al collegio dei revisori entro i termini di legge, e da approvare entro il 30 settembre 2014 da parte dell’assemblea generale, cosa non avvenuta proprio per effetto del disposto commissariamento. Non solo, quello che più ci preoccupa è il metodo che la giunta Zingaretti sta attuando.

I commissari sono stati nominati con un compito ben preciso che deve essere svolto entro e non oltre i sei mesi dall’insediamento. La loro missione è procedere alla ricostituzione degli organi del consorzio mediante la convocazione dell’assemblea. Convocazione che, ad un mese di scadenza del mandato, non è stata effettuata con gravi ripercussioni sull’andamento dell’ente che non ha ancora approvato il bilancio 2014 nè quello di previsione 2015 e triennale 2015/2018. Questo ci fa pensare che, come accaduto per gli Enti Parchi e le Ater solo per fare alcuni esempi, si intenda procedere all’ennesimo commissariamento del commissariamento con un ulteriore danno economico e sociale per tutte le imprese che operano negli agglomerati del consorzio.

 

Il commissariamento è un atto straordinario – conclude Simeone – non deve e non può essere la regola. Quanto accaduto per il Consorzio Asi di Latina evidenzia come il presidente Zingaretti sia passato dal diritto scritto alla fantasia del diritto in una terza via paradossale anche rispetto alla Common Law inglese. La mancanza di risposte, le fughe di Zingaretti da ogni confronto sono solo l’ennesima dimostrazione di come le sue scelte nascondano una cosa che ha un solo nome, arroganza politica e mancanza di ogni trasparenza”.