Prove tecniche di risveglio, per il Pd di Fondi: per risolvere l’impasse amministrative, in campo il gotha del partito

“Pare che Renzi a Fondi non sia ancora arrivato. E’ ora di darsi una mossa”. Per capire l’attuale impasse del Partito democratico nell’affacciarsi alle prossime amministrative, può essere indicativo anche un pensiero stringato come questo, se espresso da uno che la sezione la vive dall’interno. Fabrizio Faiola, nel caso, componente del direttivo locale e provinciale, nonché coordinatore del comitato locale pro Renzi. Qualcun altro, tra gli stessi democrat, per definire le ultime settimane, passate tra correnti, incomprensioni e vere e proprie guerre fredde, usa il termine “imbalsamati”.

In casa Pd la ricerca di una via unitaria che porti ad esprimere il proprio candidato a sindaco continua all’insegna dell’effetto ralenti e dei punti interrogativi. Profonda incertezza sui papabili, stessa cosa anche per le modalità di scelta: tutti a convergere su un’unica figura, o piuttosto primarie? Solo pochi giorni fa, dagli ambienti della segreteria, la strada pareva tracciata: la seconda ipotesi era ormai data per certa, nonostante in molti fossero contrari. Adesso, i dubbi paiono tornati. Così fosse, dovranno essere fugati al più presto: i vertici provinciali, che finora sono stati a guardar dall’esterno, in caso di ulteriore stasi potrebbero scendere in campo direttamente.


Per ora, vi scenderanno lunedì. Dalle 18 il segretario provinciale Salvatore La Penna, la deputata Sesa Amici, il senatore Claudio Moscardelli e il consigliere regionale Enrico Forte saranno infatti di scena presso la sede del circolo del Partito democratico, al civico 21 di piazza Porta Vescovo. Appuntamento con i referenti locali, ma soprattutto aperto ad iscritti, simpatizzanti ed elettori. La Non essendoci riusciti in altro modo, sarà (anche) con loro che si farà il punto della situazione per cercare l’attesa svolta. “E’ necessario aprire un  confronto il più aperto e trasparente possibile all’interno del Partito Democratico e del centrosinistra fondani”, spiega una nota a firma della coordinatrice fondana Rosaria Alfinito e del consigliere comunale Bruno Fiore, che nonostante le difficoltà credono fermamente nella possibilità di offrire un’alternativa di governo credibile e forte al ventennale dominio del centrodestra. Propositi che vengono visti come una necessità: “Cinque anni di amministrazione a guida Salvatore De Meo lasciano in eredità una città stremata dal punto di vista economico, incapace di dare risposte concrete a migliaia di famiglie che combattono quotidianamente per la sopravvivenza, senza alcuna attenzione alle imprese ed alle loro esigenze di sviluppo, con i servizi ridotti  al minimo indispensabile e i cui costi sono totalmente scaricati sui contribuenti”. Troppo, stando nei panni democrat, per non seppellire l’ascia di guerra e trovare – finalmente – un percorso comune.