L’ingiustificabile silenzio della politica sulla vicenda Malvaso

Operazioni di sequestro del cantiere in via Piave

“Piena solidarietà all’investigatore del Nipaf Stefano Giulivo e sconcerto per il silenzio dei rappresentanti della politica locale”. Sono queste le prime parole pronunciate dalla coordinatrice di Valore Comune, Cristina Rossi, a due giorni dalle indiscrezioni pubblicate da “il Giornale di Latina”, sulle minacce che il consigliere comunale Vincenzo Malvaso avrebbe diretto all’investigatore del Nipaf che gli stava notificando il sequestro della palazzina di via Piave. “Quanto accaduto è molto grave – prosegue Cristina Rossi – ma ancor più grave è il fatto che nessun gruppo politico presente in consiglio comunale abbia manifestato solidarietà all’investigatore del Nipaf e stigmatizzato le frasi
pronunciate da Malvaso”.
Il giorno del sequestro dello stabile in via Piave, secondo quanto riportato in un rapporto finito agli atti dell’inchiesta sulla palazzina che vede coinvolto Malvaso insieme ad altre 13 persone, gli investigatori hanno contattato telefonicamente il consigliere-costruttore per notificargli l’atto. “Al telefono – spiega Rossi – Malvaso avrebbe risposto con frasi non certo cordiali, come “Ti ricorderai bene di me” e “vengo negli uffici a ritirare l’atto così vi sputo addosso”. Non si tratta di indiscrezioni di stampa o di dichiarazioni ma di parole scritte nero su bianco su un rapporto che fa parte del fascicolo nelle mani del sostituto procuratore Capasso – sottolinea la coordinatrice di Valore Comune – Ebbene, ci saremmo aspettati una levata di scudi in difesa dell’investigatore additato da Malvaso e una ufficiale richiesta di scuse. Nulla di tutto questo è avvenuto. Né i rappresentanti del Partito Democratico, né quelli dell’Altra faccia della Politica e neppure le altre forze di maggioranza e opposizione presenti in Consiglio comunale hanno ufficialmente espresso solidarietà in favore dell’investigatore e dell’istituzione di cui fa parte”. “Un atteggiamento – conclude Rossi – che stentiamo a capire. Noi tutti a Latina ci siamo mobilitati quando a essere minacciati sono stati due illustri magistrati che operano in città. Perché quando a subire delle minacce, seppur verbali, è un agente del corpo forestale tutti rimangono in silenzio? Perché non si sono stigmatizzate le parole pronunciate da un consigliere comunale? A nome di tutta l’associazione Valore Comune esprimo la più piena solidarietà a Stefano Giulivo e a tutto il corpo forestale dello Stato, sperando che l’inchiesta chiarisca al più presto la vicenda e che lo stesso Malvaso prenda coscienza di quanto detto, fossero anche state frasi dettate dalla rabbia del momento”.