Spaccio a Minturno, Festa chiede l’analisi delle impronte sul materiale sequestrato

Il commissariato di polizia di Formia

Quel materiale non è mio. Lo ripete dal momento del suo arresto Claudio Festa, 35enne di Minturno, finito in manette il 29 dicembre scorso con l’accusa di spaccio di droga, dopo il sequestro di 74 grammi di cocaina compiuto dalla Polizia in un casolare. Il giovane sostiene di non aver mai visto spatole, bilancini, cellophane, due narcotest e delle bustine di reagente ritenuti dagli inquirenti in possesso dell’indagato.

Claudio Festa
Claudio Festa

Tramite l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, il 35enne ha così ora chiesto al pm di far analizzare quei reperti a un consulente, nominando Marina Baldi dell’Università La Sapienza, per trovare eventuali tracce di Dna o impronte.


L'avvocato Pasquale Cardillo Cupo
L’avvocato Pasquale Cardillo Cupo

“Se verranno trovate tracce del mio cliente su quel materiale in sequestro meritiamo il massimo della pena, ma se verranno invece trovate tracce riferibili a un altro soggetto faremo tutto il possibile per dare un nome a quel soggetto”, ha dichiarato l’avvocato Cardillo Cupo.