Alla fine, nella disfida della poltrona “d’altura”, Forza Italia pare averla spuntata sul Ndc: da giovedì sera il nuovo assessore in rappresentanza del Comune di Lenola presso la XXIIesima Comunità Montana è il contrammiraglio della Marina Severino Marrocco. Almeno fino ad eventuali ricorsi della controparte “spodestata”. Per una nomina (senza introiti economici) a dir poco sudata, frutto di un’aspra battaglia diventata caso politico.
Nel corso del consiglio comunitario di fine gennaio, si erano infatti vissuti momenti di tensione: tra assenze e vere e proprie “fughe” dall’aula, i forzisti, intenzionati a piazzare uno dei loro, il neo-assessore Marrocco appunto, spingevano per un nuovo rinvio della seduta a causa della presunta mancanza del numero legale. Gli altri non ne volevano sapere, tanto che ad un certo punto il secondo e ultimo candidato, Marco Mastrobattista, aveva addirittura chiamato i carabinieri. Un trambusto alla fine terminato con l’elezione dello stesso Mastrobattista, nominato assessore in un’aula in cui l’unico rappresentante di Forza Italia era rimasto il contendente, astenutosi dalla votazione. Tutto chiuso? Affatto.
Nei giorni scorsi Aldo Farina, presidente del consiglio dell’ente montano, ha reso noto di ritenere tale seduta non valida per un vizio procedurale: nuovo appuntamento per la revoca della delibera d’incarico a Mastrobattista, nuova elezione. Intenzioni che hanno portato l’amministrazione comunale di Lenola (guidata da una civica mista Pd-Ncd) ad insorgere, arrivando a chiedere l’intervento del Prefetto. Inutilmente, dato che giovedì, con un’aula presidiata da dieci forzisti contro tre alfaniani, si è dato luogo in prima convocazione all’annunciato “sfratto” con annessa nomina bis.