Porto Turistico a Latina, impossibile la sua realizzazione

Nuova interrogazione al Senato di Giuseppe Vacciano e Ivana Simeoni: il tema di questo atto di sindacato ispettivo riguarda il paventato realizzo di un porto turistico sul litorale pontino, lato Foce Verde, come dichiarato ad un quotidiano locale dall’attuale Vicesindaco di Latina, Enrico Tiero.

Tiero, anche assessore alla Marina, rilancia il progetto dell’approdo turistico, forse, senza badare ad alcuni aspetti propedeutici alla realizzazione di una struttura di tale portata. Innanzitutto c’è la “questione nucleare”: da progetto, il porto sorgerebbe tra la centrale di Borgo Sabotino e il tratto di mare dinnanzi alla stessa dove ancora scorrono sul fondale i tubi di scarico a mare che, tuttavia, non sono stati rimossi con lo smantellamento del pontile. “Le le attività di riduzione dell’impianto non devono in alcun modo coinvolgere le opere a servizio della Centrale realizzate a mare”, frase estratta dalle prescrizioni ministeriali subordinate al rilascio della V.I.A. per il decommissioning dell’intera centrale nucleare pontina.


Quindi, ci si domanda quale sia lo scopo dell’annuncio della costruzione di un approdo turistico, se in realtà è impossibile la sua stessa realizzazione.

Oltre alla pendenza sul nucleare, le considerazioni poste da Vacciano e Simeoni sulle dichiarazioni del vicesindaco sono molte, ad esempio i pontini ricordano che esiste il dovere di rendere pubblici i progetti delle opere da realizzare sul territorio comunale, onere che rimanda al generico principio della trasparenza intesa come misura per la prevenzione della corruzione, soprattutto in un contesto in cui una grande opera viene affidata a privati con un progetto di finanza – project financing. Il vantaggio di questa tecnica finanziaria comporterebbe zero spese per le casse comunali, a fronte della cessione del godimento del demanio pubblico e dei proventi dell’ipotetico porto in favore di imprenditori privati che utilizzerebbero il proprio capitale personale per la costruzione della grande opera.

Nel testo dell’interrogazione sono elencate altre motivazioni oggettive che invalidano la dichiarazione del Vicesindaco, come lo studio Eurosion sul fenomeno dell’erosione costiera, l’inutilità dei 600 mila euro spesi per la realizzazione dei pennelli sulla riva da Foce verde a Capo Portiere, presenza di Siti di Interesse Comunitario (SIC) a destra e a sinistra del litorale cittadino, dichiarazioni dei sindaci delle città costiere della provincia in merito alla drammaticità delle condizioni della costa, argomenti che conducono, senza troppa fatica, a considerare l’incauto annuncio di Enrico Tiero come un’azione di mera propaganda politica che tesa ad illudere i cittadini che confidano, invece, in un reale, sostenibile e continuativo rilancio occupazionale e turistico della città di Latina.