ANMIL, tre Open day per sostenere i diritti dei cittadini svantaggiati

Le rivendicazioni e le sollecitazioni che l’ANMIL propone all’attenzione ed al sostegno della pubblica opinione per il 2015 hanno compiuto quest’anno una maturazione, un salto di qualità, che le vede ormai questioni di rilevanza generale per tutto il settore del lavoro e delle politiche sociali, a sua volta cruciale per il futuro economico e finanziario del Paese, dichiara il Presidente Provinciale dell’ANMIL (Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi del Lavoro).

Nelle tre giornate di Open day che si svolgeranno per tre Sabati consecutivi (28 febbraio, 7 e 14 marzo 2015) daremo a tutti i cittadini il massimo supporto e, allo stesso tempo, sarà l’occasione per rivendicare alcuni importanti diritti.


In primo luogo chiediamo che sia reso più compatibile ed equilibrato l’impatto della riduzione della spesa sociale sulla vita concreta delle persone che hanno bisogno di sostegno ed aiuto per vivere pienamente i propri diritti: in questo senso vanno le sentenze del TAR del Lazio nn. 2454, 2458 e 2459, che ci sembrano chiedere, diciamo così, quella che per noi è un ISEE, che sia Indice della Situazione Economica Esistenziale.

Su questo tema, negli Open day raccoglieremo le firme a sostegno di una petizione popolare alle Camere, a norma dell’articolo 50 della Costituzione, firmata dai Soci dell’ANMIL e da tutti i Cittadini che intendono sostenerla.

La vita di un essere umano che ha subito sulla propria pelle il dolore della malattia e della mutilazione si ritrova colpita in modo definitivo ed indelebile, con una situazione esistenziale completamente stravolta.

In questi Open day vogliamo anche parlare di chi soffre sul lavoro, di chi si frattura le vertebre cervicali e rimane vittima di tetraplegia o di paraplegia, di chi perde un arto, di chi si ustiona gravemente, di chi perde la vista o l’udito, di chi è esposto a fattori di rischio oncologico e contrae il cancro, di chi muore sul lavoro cadendo, restando schiacciato, soffocando. Migliaia di morti, migliaia di vedove e di orfani, centinaia di migliaia di mutilati e di malati per causa di lavoro. Una guerra: più di una guerra!

In questi nostri Open day abbiamo a disposizione professionisti esperti di infortuni e malattie professionali. Sono medici ed avvocati a disposizione dei diretti interessati e delle famiglie delle vittime, per offrire consulenza gratuita a tutela della salute e dei diritti dei lavoratori.

Sul nostro lavoro la Costituzione fonda la nostra Democrazia, la nostra Repubblica. Questo primo principio fondamentale è ineludibile, va tutelato in qualunque contingenza economica, non può essere sottomesso a nessuna altra esigenza nazionale o internazionale, poiché limiterebbe in modo “sostanziale” la sovranità popolare.

L’azione rivendicativa dell’ANMIL rappresenta il fiore all’occhiello della nostra Associazione. Si tratta di un obiettivo cui tutti gli iscritti contribuiscono, sostenuti dai funzionari della Sede Centrale e sempre in linea con quanto accade nel Paese, monitorato attentamente dalle Sedi Territoriali. Per questo non crediamo che i dati infortunistici siano tranquillizzanti, poiché gli apparenti miglioramenti statistici devono essere corretti di due o tre punti percentuali alla luce dell’aumento della disoccupazione e del lavoro irregolare conseguenti alla crisi economica europea.

Al contrario, chiediamo più rigore e rivendichiamo i venti decreti attuativi che ancora mancano all’appello per l’attuazione delle norme sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Pretendiamo in proposito un’accurata sorveglianza da parte di tutti gli organi di controllo competenti per evitare che si trasformi in deregulation quanto previsto dalle semplificazioni dei controlli e degli accessiispettivi disposti con il jobsact.

Senza controlli adeguati viene vanificato il testo unicon. 1124 del 1965, sulla sicurezza dei lavoratori, sulla patente a punti in edilizia, sui lavori in quota, sui ponteggi e sui 5 milioni di euro stanziati e mai spesi in iniziative di prevenzione.

L’ANMIL denuncia che in questo momento di crisi si rischia che molte piccole aziende operino sul modello di quelle cinesi, mentre lo stato di bisogno ci costringe a fingere di non vederle, almeno fino a quando non succedono le tragedie sul lavoro: due o tre morti al giorno, tutti i giorni solo in Italia.

L’ANMIL è contro lo smantellamento del nostro sistema di welfare solo per contingenti motivi di contenimento della spesa pubblica. Sarebbe un grave errore di prospettiva economica: un disinvestimento improduttivo di benefici. L’ANMIL ritiene invece che ogni singolo euro speso dallo Stato per difendere il lavoro, la salute dei lavoratori, la previdenza, sia un investimento che tende a ridurre nel tempo la spesa pubblica.

L’ANMIL ritiene, concludendo, che il mancato rispetto dell’articolo 38 della Costituzione, sia non l’effetto, ma la causa della crisi di lavoro e di produttività del Paese. Una crisi da cui

l’Italia può ancora risollevarsi rimboccandosi le maniche, sconfiggendo delinquenza e corruzione nel mondo del lavoro ed attuando – non cassando – queste semplici norme fondamentali della Repubblica: “Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato”.

Auspichiamo che questi Open day – conclude il Presidente Provinciale dell’ANMIL – contribuiscano a creare una maggiore consapevolezza sociale dei diritti che dovrebbero essere garanti a tutti i cittadini e, attraverso la nostra Associazione, riusciremo a far sentire la nostra forza per il loro riconoscimento.