Priverno, Delogu: “Dialoghiamo”

Il comune di Priverno
Angelo Delogu
Angelo Delogu

Dopo lo strappo consumato nel Consiglio comunale di mercoledì, non ho fatto prevalere l’impulsività, ma mi sono fermato a riflettere e ad ascoltare. Ho ascoltato i militanti, i simpatizzanti, gli elettori, i cittadini, perché credo che chi rivesta ruoli istituzionali non dovrebbe mai rappresentare un’individualità, ma sempre una collettività, più o meno grande che sia”. Lo afferma il sindaco di Priverno Angelo Delogu.

“Dopo queste consultazioni mi sono convinto che un paese in difficoltà come Priverno, che aveva appena cominciato ad intravedere una prospettiva, ha bisogno di tutto, fuorché di un lungo e imponderabile commissariamento. Pertanto, per l’ennesima volta, da uomo delle istituzioni, mi sento di rivolgere a tutti gli attori in campo un appello, un sincero invito al dialogo.


Chiedo ai consiglieri e alle forze politiche di riflettere attentamente, di accantonare gli interessi di parte e di mettere al primo posto gli interessi della città, per aprire in piena trasparenza quella discussione che larga parte dei cittadini si aspetta da noi. Io sono disponibile, in omaggio a quello spirito di servizio e a quella responsabilità che mi hanno sempre animato, a confrontarmi apertamente e a rivedere le scelte recentemente assunte”.

 

INTERVENTO DI SEL

E il capogruppo consiliare di Sel Martina D’Atino: “Noi vogliamo un Sindaco per questa città e non un commissario. Il Pd deve dialogare con la sua coalizione amministrativa. Dopo l’esito di un consiglio comunale drammatico, Priverno sembra un paese “bombardato”, privato delle sue fondamenta e profondamente deluso.

Tensioni, domande e fantapolitica si rincorrono in ogni luogo da parte dei cittadini. Si percepisce in larga maggioranza il desiderio di non consegnare le chiavi di Priverno ad un commissario, il quale rischia di spegnere freddamente ogni barlume di speranza, riducendo tutto ai minimi termini e al massimo costo.

Non possiamo permettercelo! Come non possiamo permetterci di chiudere in un cassetto il nostro progetto “Priverno Bene Comune”, in parte realizzato e in parte rappresentato dalle corpose linee programmatiche oggetto di quella delibera rigettata dal Consiglio di mercoledì, che non ha ricevuto la dovuta attenzione e ci ha visti divisi per risentimenti e “strappi” che vanno assolutamente ricuciti.

A seguito di un preciso mandato elettorale siamo impegnati da 20 mesi per risollevare le sorti di una città lasciata in pessime condizioni dal centrodestra ed ora che abbiamo “preparato il terreno per la semina” non possiamo non portare a termine questo percorso: dobbiamo realizzare ciò che 4700 cittadini ci chiedevano individuandoci come loro rappresentanti appena nel maggio del 2013.

Quindi come Capogruppo Sel, appellandomi al senso del dovere e della responsabilità che ci appartiene, chiedo al Pd di riaprire il dialogo e di sedersi insieme a noi intorno al tavolo per fare un’analisi seria della situazione e trovare una soluzione che restituisca dignità al governo di questo paese”.

 

 

Martina D’Atino

Capogruppo consiliare SEL