Lotta contro il tempo per ottenere i soldi mai versati dall’Aser al Comune di Aprilia

Potrebbero arrivare altri soldi per il Comune di Aprilia dall’annosa e ancora non definita questione dell’Aser. La Corte dei Conti ha chiesto al Comune di Aprilia il “conto giudiziale” dell’Aser, vale a dire il conto di tutti gli incassi effettuati per conto del Comune, obbligatorio per tutti quei tipi di società, dal 1999 al 2004. Aprilia era riuscita a ricostruire il conto giudiziale degli anni 2006-2010, grazie al contributo dello Studio Giuncato, ma non quelli dal 1999 al 2004. I conti giudiziali dal 2006 al 2010 avevano prodotto un procedimento della Corte dei Conti che ha portato Aser e Tributi Italia alla condanna per 2,1 milioni di euro, soldi da restituire ad Aprilia per “mancati riversamenti di entrate comunali riferite al primo e secondo trimestre 2010”, assolvendo invece gli amministratori che in un primo momento erano stati chiamati a restituire alle casse pubbliche quasi 16 milioni di euro di tasca loro.

Adesso c’è questa nuova richiesta da ottemperare entro il 30 marzo: servono i conti giudiziali dell’Aser nei primi cinque anni di attività. Siccome, per quanto è dato sapere, Aser non avrebbe mai prodotto questi conti giudiziali al Comune di Aprilia, è il Comune stesso a dover cercare di ricostruire lo storico di tutte le tasse versate dai Cittadini e mai girate – tutte o in parte – al Comune. Che sia il preludio per una nuova maxi condanna della società? Il sospetto è che la Corte dei Conti stia verificando eventuali responsabilità anche della classe politica che dal 1999 al 2004 ha governato Aprilia ed ha quindi tenuto i rapporti con Aser.


L’Amministrazione comunale di Aprilia si è affidata di nuovo allo studio Giuncato per ricostruire a tempo di record il conto giudiziale: l’incarico risale al 10 marzo e il tempo a disposizione è 20 giorni per consegnare il lavoro al Comune. Il quale poi dovrà trasmetterlo alla Corte dei Conti come richiestogli a febbraio di quest’anno. Infatti, fra le criticità evidenziate dalla Procura contabile, “ruolo centrale riveste la mancata o incompleta resa del conto giudiziale relativo alle entrate comunali riscosse dal concessionario”, come si legge nella delibera di Giunta n. 56 del 10 marzo.

La vicenda è molto complicata ed intreccia un numero spropositato di filoni di indagine. Finora il Comune di Aprilia è sempre uscito vittorioso, anche se non ha ancora visto un euro dal socio privato della società che dal 1999 al 2010 ha riscosso i tributi per conto del Comune. Una prima stima fatta nel 2010 parlava di 80 milioni di euro, importo per il quale la Procura contabile aveva ottenuto il sequestro conservativo di tutti i beni e crediti della società.