Amministrative a Fondi, la presentazione del candidato sindaco Antonetti

*Gianfranco Antonetti in un momento della presentazione*

Gianfranco Antonetti c’è. In vista delle amministrative del prossimo maggio è stato il primo a sfidare ufficialmente il primo cittadino uscente Salvatore De Meo. Lunedì sera, presso la sala convegni del Bar della Libertà, il primo in assoluto a presentare il proprio programma elettorale.

Il candidato sindaco della civica “Fondi ci chiama” – lo testimoniano anche le presenze dell’altra sera – si appresta a una sfida oggettivamente impari. Un Davide contro Golia. Ne è perfettamente conscio, eppure non demorde. Non cede di un passo. A venticinque anni dall’ultima esperienza amministrativa, sul finire di dicembre scorso ha scelto di metterci la faccia per spronare tutti gli altri anti-De Meo, fino a prima nelle retrovie, a scendere in campo. Una candidatura nata per scatenare un effetto domino, e tuttora in piedi spinta da motivazioni, ideali. E tanta voglia di cambiare. Oggi come negli anni Ottanta, quando Antonetti e i suoi sodali di allora occuparono il castello baronale, abbandonato nell’incuria e solo successivamente alla loro protesta restituito alla collettività, o le case popolari, che stentavano ad essere consegnate. Gli anni passano, la passione rimane intatta, se non accresciuta. E’ pronto a una nuova sfida, come ha ribadito nel corso della presentazione del programma elettorale, tra un’accorata citazione di Giovanni Falcone su dovere e sacrificio, e un appello al contributo diretto di ognuno, alla vitalità che parte dal basso.


Ma qual è il modello di città dell’aspirante sindaco? Tre, le “direttrici essenziali” del programma di Antonetti: stop agli “appaltuni”, e largo a una gestione diretta dei servizi da parte del Comune, dai rifiuti all’acqua, dal verde pubblico al cimitero; valorizzazione delle risorse del territorio, da quelle storiche e culturali, a quelle paesaggistiche ed economiche, creando nuove e vere opportunità turistiche; abbassamento delle tasse e esenzione per le fasce della popolazione più disagiate, da tutelare ulteriormente con una mensa sociale e un piano atto a destinare ai bisognosi appartamenti sfitti nel centro storico o in area degradate. Noto, il pensiero sull’ospedale e il comparto sanitario in generale, che per Antonetti dovrebbe puntare su una maggiore autonomia delle comunità locali di distretto, come pure relativamente al Mof, per cui ritiene opportuna una rinnovata e qualificata gestione pubblico-privata.

Rotto il ghiaccio, resta ora da vedere il prosieguo della marcia di avvicinamento del candidato sindaco alle urne. Marcia che, chissà, non è escluso possa risolversi all’ultimo con un passo indietro strategico: nuove alleanze, potrebbero portare Antonetti a sostenere un altro aspirante primo cittadino.