Il rosso e il nero, la guerra dei colori a Formia … per una bacheca

Il rosso e il nero non sono solo colori. O meglio, sono i colori prescelti da una lunga tradizione ideologista per identificarsi ad un’appartenenza politica, fatta ovviamente di opposti schieramenti. Così, basta essere di destra per odiare il rosso, e di sinistra per odiare il nero. A Formia capita addirittura che il colore di una bacheca installata nella centralissima piazza Vittoria, possa acuire lo scontro tra i fedelissimi del cromatismo politico.

Tutto nasce dall’installazione di una bacheca pubblica, proprio all’ingresso di piazza Vittoria, richiesta dal partito di Rifondazione comunista che, ottenuto il permesso dall’ufficio tecnico del Comune, ha deciso di colorarla di rosso, nel pieno rispetto della propria tradizione “rivoluzionaria” che nasce con le bandiere rosse della Comune di Parigi. Tuttavia senza per questo violare le prescrizioni dello stesso ufficio competente che, nel rilascio del permesso, non ha posto vincoli cromatici all’installazione della bacheca.


Immediata è arrivata la reazione del movimento Identità Formiana che, seppur mai apertamente schieratosi, nella propria attività di denuncia e proposta a tutela del territorio, ha fatto della rivendicazione delle proprie radici e della propria “formianità” il proprio marchio di fabbrica, annoverando tra le sue fila, questo sì, numerosi esponenti del cromatismo opposto al rosso rifondazione.

identità tagliataDalla pagina facebook del movimento l’invettiva contro l’installazione della bacheca:

“2 SONO LE COSE ED IN ENTRAMBI I CASI SBAGLIATE.

Noi cittadini, chiediamo espressamente al sindaco Sandro Bartolomeo, di farci sapere se questa bacheca orrenda sia stata piazzata con autorizzazione della sua amministrazione. Tale obbrobrio, è da ostacolo all’entrata della piazza, impatta esteticamente coprendo il Monumento ai Caduti ed a quanto pare (visti i fogli affissi) è riconducibile ad un partito politico e, per installarla, è stato bucato il suolo pubblico.

Ora 2 sono le cose:
1. se il sindaco ha autorizzato questo scempio siamo di fronte ad un qualcosa di abominevole.
2. Se il Comune non ha rilasciato alcuna autorizzazione, siamo di fronte ad una illegalità commessa proprio davanti alla Casa comunale e a distanza di giorni nessuno è intervenuto facendo capire che in questa città ognuno puo fare quel che vuole (e poi si chiudono attività commerciali e turistiche per una veranda). Gradiremmo una risposta celere del sindaco, grazie”.

Ciò che non è andato giù, insomma, è stato anzitutto il colore, anche perchè, come detto, non ci sono violazioni alle procedure, se non forse una mancanza dell’ufficio preposto a chiedere espressamente una colorazione che non alterasse quella “naturale” del luogo. Insomma tra ideologia e gusto, il colore gioca un ruolo fondamentale, come pure nelle bandiere, nelle tradizioni folkloristiche e nelle culture di tutto il mondo, dove ogni singola colorazione può avere, e di fatto ha, una valenza finanche sacra. De Gustibus non disputandum est

AGGIORNAMENTO

Nella serata di oggi, martedì, sono arrivate anche le parole del sindaco di Formia Sandro Bartolomeo che, sempre tramite il proprio profilo facebook ha annunciato di aver dato mandato agli uffici competenti e al dirigente competente di revocare le autorizzazioni.

bart