Dal Prg al caso Valerio: Acerbara, ecco chi sono i proprietari

L’ACERBARA TRA CAMORRA, POLITICA E PRG. E’ stata per molti mesi l’area più discussa della città di Formia. Prima, tema caldissimo dell’ultima campagna elettorale, perchè argomento di disputa tra gli schieramenti. Per l’amministrazione guidata da Maurizio Costa, che avrebbe proseguito in caso di vittoria il lavoro dell’ex sindaco Michele Forte, dal quale era supportato, l’Acerbara significava una enorme zona da edificazioni di lusso in una delle aree di maggior pregio della città per posizione e vista, a monte di Vindicio. Per l’amministrazione comunale di Sandro Bartolomeo, invece, l’ennesima colata di cemento che devastava le nostre colline.

Giovanni Valerio
Giovanni Valerio

Si è poi passati, subito dopo l’insediamento dell’amministrazione comunale di Bartolomeo, alla vicenda Valerio che ha tenuto banco per mesi e che ancora oggi fa riemergere alcuni strascichi, come quelli registrati nell’ultimo Consiglio comunale. L’Acerbara è diventata dunque un argomento di discussione molto spinoso, complicato, che per qualcuno significa speculazione edilizia, camorra. Basti vedere, anzi sentire, anzitutto la preoccupazione di Sandro Bartolomeo che contesta ad un consigliere della sua maggioranza, all’epoca Giovanni Valerio, poi passato in minoranza, l’acquisto di un terreno, preso all’asta, in quell’area. Prima delle rivelazioni delle intercettazioni ambientali effettuate da Valerio, la motivazione ufficiale era stata legata invece al fatto che Valerio, come riferì il sindaco, fosse il legale di esponenti della famiglia Bardellino. Legando questo fatto ad una presunta indagine della Dda a Formia, secondo quanto riferitogli, afferma il sindaco Bartolomeo, dall’ex prefetto di Latina Antonio D’Acunto.


La variante Purini dell'amministrazione Bartolomeo. La linea rossa a sinistra della cartina è il tracciato della pedemontana leggera
La variante Purini dell’amministrazione Bartolomeo. La linea rossa a sinistra della cartina è il tracciato della pedemontana leggera

Eppure ancora oggi l’Acerbara, dopo che l’attuale amministrazione l’ha di fatto sottratta al cemento, a guardare il piano regolatore, resta di fatto solcata da una lunga linea tratteggiata che dovrebbe essere la pedemontana leggera o qualsiasi altra tratta viaria di cui il basso Lazio necessita per agevolare la circolazione su strada, da troppo tempo una vera e propria piaga del sudpontino. Insomma questa amministrazione comunale l’ha prevista, e allora va anche calcolata la possibilità che dopo la realizzazione di una strada l’intera area possa poi via via espandersi ulteriormente con altro cemento, e opere di urbanizzazione. Staremo a vedere.

Fernando D'Urgolo
Fernando D’Urgolo

I PROPRIETARI. Per ora soffermiamoci all’Acerbara e ai suoi terreni. Ma chi sono i proprietari? Ecco, dopo una serie di visure, i loro nomi. E partiamo proprio da lui, dal terreno del consigliere comunale Giovanni Valerio, che ha fatto balzare alle cronache l’area dell’Acerbara tra polemiche e denunce incrociate proprio col primo cittadino. L’avvocato acquista la particella numero 17 nel 2010, un’area di 2800 metri quadrati, ad un’asta del tribunale di Latina. Tuttavia nell’intera area presa in considerazione, quella ovvero che doveva essere edificabile secondo il Prg di Purini incaricato da Michele Forte, a detenere lo scettro di padrone indiscusso per numero di particelle e vastità di superfici, è certamente il presidente di Consormare del Golfo, Fernando D’Urgolo, originario di Aversa in Provincia di Caserta.

I terreni nell'area collinare dell'Acerbara
I terreni nell’area collinare dell’Acerbara

D’URGOLO E I 5 ETTARI DELLA SUA DITTA EDILE TULLIA SRL. Il 52enne D’Urgolo ha intestata a suo nome la particella numero 298, acquistata nel 1990, estesa per un ettaro, ovvero 10mila metri quadrati. Immediatamente contigua a questa c’è però la perticella numero 297, intestata alla sorella dell’avvocato, Cesira D’Urgolo, anche questa acquistata nel 1990 e anche questa estesa per 10mila metri quadrati. Ma non finisce qui, anzi, perchè la porzione più cospicua dell’intera area è di proprietà della società Tullia Srl, con sede legale a Roma in via Cola di Rienzo. Allo stato della visura effettuata sulla società, del 26 giugno scorso, questa è stata costituita nel febbraio del 2010, con un capitale sociale di 10mila euro e con il seguente oggetto sociale: “La società ha per oggetto l’acquisto, l’acquisizione anche a leasing, la vendita, la permuta, la costruzione, la ristrutturazione, la locazione, la gestione, in proprio e per conto terzi di beni immobili di qualsiasi tipo, sia rurali che urbani, anche prefabbricati. L’acquisto, la vendita e la permuta di suoli edificatori, di suoli agricoli, di edifici da demolire, ristrutturare e/o da ricostruire …”. Insomma una società immobiliare che opera nel mercato dell’edilizia. L’amministratore unico della società, attualmente inattiva, ultimo protocollo un anno dopo la registrazione alla Camera di Commercio, è proprio Fernando D’Urgolo, che detiene il 22 percento delle quote, che però aumentano se si conta che il 13 percento è di proprietà della sorella Cesira e il 5 percento è della moglie Anna Di Cretico. Le altre tre quote sono equamente distribuite con un 20 percento ciascuno a Francesco D’Assisi, Fioravante D’Assisi e Paolo Francesco Fiore, tutti originari di Mirabella Eclano in provincia di Avellino.

L'area dell'Acerbara nel Prg di Pruini per l'amministrazione Forte
L’area dell’Acerbara nel Prg di Purini per l’amministrazione Forte. Su ogni particella il nome del titolare

La Tullia srl è infatti proprietaria delle particelle 10 (1 ettaro circa), 26 (1,7 ettari circa) e 224 (2 ettari circa), che formano una superficie omogenea complessiva di circa 47mila metri quadrati, quasi cinque ettari. Tutte e tre le particelle vengono acquistate nel dicembre del 2010, due mesi dopo l’iscrizione al registro delle imprese. Tutte e tre le particelle, inoltre, seguono una serie di analoghi passaggi di proprietà. Infatti a partire dagli storici titolari, che sono le famiglie Di Sarcina, D’Accone e Leccese di Gaeta, questi tra febbraio e aprile del 1990 vendono tutto. Ad acquistare, nel caso delle particelle 10 e 26 sono Vincenzo Ciccolella e Anna Zurlo di Formia. Mentre per la particella 224 la cessione è a beneficio di Carla Calabro e Arianna Paiella, che rientrano anch’esse nell’ambiente para-familiare proprio di D’Urgolo. Passa appena un anno e nel 1991 acquistano due donne, Erasmina Di Russo e la messicana Bertha Haydee Sanchez Carrillo. Fino, come detto, all’arrivo della Tullia srl nel 2010. Ma perché una società immobiliare che si occupa di edilizia acquista un terreno di tale vastità, pochi mesi dopo la sua nascita, in un’area di tale pregio paesistico ma ancora oggi inedificabile?

Le palazzine ancora incomplete del consorzio parco Diana
Le palazzine ancora incomplete del consorzio parco Diana

D’URGOLO E L’ACERBARA, UNA STORIA LUNGA 30 ANNI. A proposito di D’Urgolo, proprio adiacente all’area dell’Acerbara, pochi metri più su, alla particella 158, sulla superificie immediatamente contigua a Santa Maria La Noce, c’è un enorme parco residenziale composto da oltre dieci palazzine, visibili percorrendo la strada in salita verso la collina formiana. La lottizzazione è della ex cooperativa Anfiteatro srl, costituita nel 1974 e liquidata nel 1995, liquidatore Alfredo Maiello di Formia. La società edile era composta dal presidente del collegio sindacale Luigi Norelli di Caserta, dai sindaci Walter Meneghetti e Luigi Pezzullo, rispettivamente di Caserta e Frattamaggiore (Na) e, infine, dai sindaci supplenti Anna Rosa Tartaro di Marcianise (Ce) e Giuseppina Formisano di Cerignola (Fg).

La presidente del consorzio Parco Diana Luciana Mondò
La presidente del consorzio Parco Diana Luciana Mondò

Negli anni ’80, a ridosso della presentazione dell’ultimo piano regolatore tuttora vigente, la cooperativa presenta un piano di opere di urbanizzazione in Regione, che ha però già realizzato. La giunta regionale approva ma vincolando il nulla osta alle licenze edilizie e al piano regolatore in preparazione. Sottolineando inoltre che l’area da edificare non deve superare la fascia di rispetto dei 200 metri sopra il livello del mare. Passano tre anni e la cooperativa si trasforma in un consorzio, il Consorzio Parco Diana (il cui nome prende presumibilmente spunto dal nome della mamma di D’Urgolo che si chiama Linda Diana) diretto dall’amministratrice pro tempore Luciana Mondò (candidata nel 2008 al Consiglio comunale di Formia per la lista civica “Amore per Formia, che ha appoggiato Sandro Bartolomeo, e il cui capolista Stefano Paone è poi stato eletto).

La lottizzazione ex cooperativa Anfiteatro, oggi Consorzio Parco Diana
La lottizzazione ex cooperativa Anfiteatro, oggi Consorzio Parco Diana

Già nel 1974 il Comune di Formia rilasciò le licenze edilizie, ma le opere nel corso degli anni risultarono difformi dai progetti presentati e anche dal successivo piano regolatore poi approvato. Quindi stop al cantiere. Su quelle procedure si espresse poi il Tar a beneficio del Consorzio facendo decadere così il contenzioso. Da lì sono partite a scaglioni le varie richieste di condono. Insomma tutto abusivo, tanto è vero che ben due palazzine vengono abbattute perché non ancora completamente realizzate. E lo spiegano bene le premesse del dirigente all’Urbanistica Roberto Guratti che firma l’ultimo atto relativo a quella lottizzazione, che risale ad una data quanto meno particolare, ovvero il 31 maggio del 2013 (delibera di giunta comunale156), cioè quattro giorni dopo i risultati del primo turno (vanno al ballottaggio Costa e Bartolomeo) e il turno successivo di ballottaggio (9 – 10 giugno 2013) delle ultime elezioni comunali (Delibera di giunta riqualificazione Parco Diana).

Roberto Guratti
Roberto Guratti
Benedetto Assaiante
Benedetto Assaiante

La giunta dell’amministrazione Forte approva il piano di recupero dell’intera lottizzazione, ovvero la sua realizzazione definitiva: firmato il dirigente Roberto Guratti e l’assessore Benedetto Assaiante. Un anno prima la stessa giunta aveva riconosciuto al consorzio la compartecipazione nelle spese per la bitumazione della strada al 50 percento (Delibera di giunta compartecipazione spese strada). Appena due mesi dopo anche la Provincia di Latina autorizza l’Enel nell’elettrificare l’area (Autorizzazione Elettrodotto). Ci si chiede come tutto ciò sia stato possibile se appena un anno dopo si chiede alla Regione di esprimersi sui vincoli, esistenti sull’area, come abbiamo visto nella delibera 156 del Comune di Formia.

La particella come detto è la 158. Poi ci sono le sub particelle 29 e 53 (intestate a Fernando e Cesira D’Urgolo, Mario Marciano e alle società “Eca della Ss Addolorata” , “Mediterranea srl” e “ex cooperativa Anfiteatro”), la 16 (intestata a Fernando D’Urgolo), la 76 e la 77 (intestate a Fernando D’Urgolo e Cesira D’Urgolo). D’Urgolo conta infine altre 5 particelle in altre zone della città.

Località Gli Archi
Località Gli Archi

PRIMA DEL NO AL CIMITERO, LE OLIVE DE “GLI ARCHI”. C’è poi un altro lotto che, più degli altri, merita un approfondimento. Ovvero la particella numero 295, di circa un ettaro (10mila mq) di proprietà della società agricola Gli Archi srl, con sede in via Mergataro a Formia, che si occupa di coltivazione e produzione di olive. Il terreno è stato acquistato nel 2008.

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Il progetto della giunta Forte per il cimitero monumentale

La società dei fratelli Simeone, Maurizio (amministratore), Marina e Francesco, entrò in forte contrasto con la passata amministrazione comunale (2008 – 2013) guidata da Michele Forte a causa del fatto che l’ex sindaco voleva costruire su uno dei terreni più produttivi dell’azienda agricola, in località Campese, un nuovo cimitero monumentale. Progetto che portò anche ad una eclatante protesta in Consiglio comunale. Non se ne fece più niente.

L'unica villa esistente in località Acerbara
L’unica villa esistente in località Acerbara

L’UNICA CASA. C’è poi una sola “casetta” realizzata, e visibile nella graficizzazione della cartina, presente in tutta l’area. Si tratta di una villetta costruita su due particelle, le numero 1784 e 1786, che misurano una superficie anche piuttosto vasta di circa 15mila metri quadrati. I proprietari del terreno sono Maria Fiorita Capuano di Calvi Risorta (Ce) e Massimo Del Forno di Sessa Aurunca (Ce).

GLI ALTRI. Ci sono poi una lunga serie di altri proprietari, alcuni compratori, ma nella maggiorparte dei casi si tratta di successioni, eredità, donazioni, divisioni e altro. Vediamo chi sono. Anzitutto l’immensa area della Clinica Costa, composta da tre particelle, 8, 20 e 36 per un totale di quasi 25 ettari, 250mila metri quadrati. Nel 1990 a comprare la particella numero 299 di 1 ettaro di superficie è stato l’imprenditore formiano Sergio Vezza. Mentre nel 1993 Rosa Abate di Arzano (Na) e Giuseppina Sinopoli di Battipaglia hanno acquistato la particella numero 302 di 1 ettaro. Un’altra area molto vasta è la particella 10 che conta una superficie di quasi tre ettari, intestata per successione ai formiani Elio e Pasqualina Addessi. Tre ettari misura anche la particella 277, donata nel 1998 a Vittoria Bonelli di Formia. Ci sono poi quasi 4 ettari, cioè 40mila metri quadrati dell’Acerbara, particelle 43 e 159, che sono finite, dopo la morte della signora Maria Bianca Rizzo, ai successori Marisa Filandari di Roma, Michele, Pasquale e Vittoria Ialongo di Formia, Francesco Rizzo di Roma, Lucio e Vittorio Rizzo di Bologna e Giulia Rizzo di Arezzo. I formiani Anna Purificato (particella 275) e Benedetto Purificato (276) hanno due aree identiche di circa un ettaro e mezzo (15mila mq). Anche Rosa Rotunno è di Formia è le sue due particelle, la 11 e la 256, misurano complessivamente 2 ettari e mezzo. Tutte di un ettaro preciso sono le particelle 256 (di Sergio Arivella di Teano, Giovanni e Maria Luisa Cecchini di Formia, Anna Colarullo di Formia e Margherita di Biase di Formia), la 300 e la 301 (di Marco, Monia, Sabrina e Vincenzo e Luigi Valeriano), la 303 (di Marco Valerio Algozzino di Gaeta).

Ci sono infine una lunga serie di particelle diciamo così minori, più piccole che mettiamo assieme perchè non superano l’ettaro.

– particella 2; 9mila mq; di Remigio Nocella di Formia

– particella 279; quasi 6mila mq; di Alfredo e Gina Purificato di Formia

– particella 278; 6mila mq; di Miria Piazzesi di Roma

– particella 28; 3mila mq; di Arturo Marciano di Formia

– particella 141; 4mila mq; di Antonio ed Erasmo Sellari e Vittoria Valeriano di Formia

– particella 41; 6mila mq; di Luca e Sabrina Albano di Gaeta

– particella 21; 5mila mq; di Luca e Sabrina Albano di Gaeta

– particella 42; 3mila e 500 mq; di Erasmo, Elisabetta ed Adriana Ciccolella di nati a Messina i primi due e Genova l’ultima

– particella 14; mille mq; Nunziata di Marzo di Gaeta e Luigi Spinosa di Formia

– particella 134; mille mq; di Giuseppe Capobianco di Gaeta

– particella 135; mille mq; di Annina Capobianco di Gaeta

– particella 15; mille mq; di Antonio, Sabina e Salvatore Capobianco di Formia e Maria Fontanella di Napoli

– particella 34, mille mq, di Anna Amendola di Formia, Katia Amendola di Sassari, Patrizia Amendola di Formia, Alessandro Forcina di Brindisi, Amelia Paola Forcina di Brindisi, Fabrizio Forcina di Brindisi, Linda Forcina di Formia, Maria Forcina di Formia, Luigi e Francesca Mazza di Formia