Cemento nuovo al posto del vecchio: ok del Tar a “L’Oasi” di Sperlonga

Il Tar di Latina

Quell’intervento edilizio all’interno dello stabilimento balneare “L’Oasi”, ovvero la demolizione e fedele ricostruzione di un bar-ristorante oggetto di sanatoria nel 2002, poteva effettivamente farsi così com’era stato concepito dalla proprietà: le opere che si intendeva buttare giù in cemento erano, e in cemento potevano essere riedificate. Anche per il Tar. Dunque, il Comune di Sperlonga non aveva diritto a pretendere come condizione necessaria che le nuove strutture non fossero in muratura, così come invece fece durante l’iter per il rilascio della necessaria autorizzazione paesaggistica, avviato nel 2007. Un paletto che aveva appunto portato il titolare della struttura turistica in località Salette ad appellarsi al Tribunale amministrativo, con i giudici della sezione di Latina che alla fine gli hanno dato ragione, annullando la parte delle due determine con cui nel 2008 il Comune aveva posto il veto alla ricostruzione con “cemento ex novo”. Comunque nel frattempo effettuata ugualmente in esecuzione di un’ordinanza cautelare favorevole dello stesso Tar datata 2009, andata di fatto ad anticipare le conclusioni della sentenza resa nota ieri, in cui il collegio presieduto dal dottor Carlo Taglienti ha ritenuto fondate le censure avanzate dall’avvocato Antonio Toscano, che per conto del ricorrente aveva puntato su una violazione di legge ed un eccesso di potere da parte del Comune.