L’ENI pronta a trasferirsi a Fiumicino, l’Associazione Operatori del Porto di Gaeta chiede un tavolo tecnico all’Autorità Portuale

Il porto di Gaeta

Continua la crisi profonda dello scalo: con la possibile decisione dei manager dell’azienda diidrocarburi, diminuiranno i volumi e aumenteranno i costi tecnico-nautici per gli ormeggi. L’Aopg chiede un tavolo tecnico all’Autorità Portuale.

In seguito alla concreta possibilità che ENI chiuda le attività al Porto di Gaeta per concentrarsi su altre destinazioni, il presidente dell’Associazione Operatori del Porto di Gaeta – Damiano Di Ciaccio – scrive un’accorata lettera all’Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta e per conoscenza all’assessore regionale alle Attività Produttive, al presidente della Camera di Commercio della provincia di Latina, al sindaco di Gaeta, alla Capitaneria di Porto e all’ufficio delle Dogane. L’obiettivo è l’organizzazione di un tavolo tecnico per affrontare l’emergenza porto e porre rimedio, con misure ad hoc a questa situazione.


Oggetto: Porto di Gaeta – calo dei traffici merci in transito

“La sottoscritta Associazione, facendo seguito alle precedenti segnalazioni in merito all’oggetto, pone all’attenzione di codesta Autorità ulteriori avvenimenti che pongono in difficoltà lo scalo di Gaeta.

Nel 2015 gli approdi per conto dell’ENI  sono calati notevolmente rispetto al biennio precedente e non si prevedono miglioramenti a causa di una possibile politica aziendale tesa alla delocalizzazione degli impianti che di fatto potrebbe produrre riduzioni del traffico con incidenza in maniera determinante sul settore marittimo/portuale di Gaeta.

Tale condizione, considerata congiuntamente ai cali di approdi del porto commerciale, rischia di compromettere economicità ed efficienza dei servizi tecno-nautici producendo effetti disastrosi sull’economia dello scalo gaetano.

Per quanto sopra, e in considerazione delle precedenti segnalazioni, richiediamo urgente convocazione di un tavolo tecnico per rappresentare difficoltà e criticità dello scalo e produrre congiuntamente proposte di intervento per garantire un futuro al porto e agli ingenti investimenti tuttora in corso”.