Malagò: “L’Atletica italiana deve ripartire dal centro di Formia”

Nel corso di una lunga intervista concessa ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, il presidente del Coni Giovanni Malagò analizza il flop dell’atletica italiana agli ultimi Mondiali svoltisi a Pechino. Gli azzurri, infatti, non figurano per nulla nel medagliere, una débacle che in pochi si sarebbero aspettati. In primis lo stesso Malagò. Ecco uno stralcio dell’intervista rilasciata alla rosea.

Presidente, si aspettava una disfatta del genere? 


“Onestamente no”.

Che cosa l’ha delusa di più? 

“Il fatto che salvo poche eccezioni, non ci siamo migliorati né a livello di primati personali, né su scala stagionale. Il tutto partendo da posizioni che già erano molto indietro nei ranking”.

Molti pareri coincidono su una cosa: ripartire dal centro di Formia. 

“E su questo posso anticipare cosa dirò nell’incontro: Formia deve tornare ad avere un ruolo centrale per l’atletica italiana”.

Ha visto le “proiezioni” olimpiche dei risultati dei Mondiali di tutti gli sport: 21 medaglie, 5 ori, solo 17mi nel medagliere? 

“Sì, non mi fascio la testa ma non voglio neanche evitare l’argomento. Dopodiché aspettiamo i risultati dei prossimi Mondiali di qui alla fine dell’anno per completare questi numeri”.

Ma quella soglia di ventuno medaglie la deluderebbe? 

“Sì. Ma non posso dimenticare che viviamo una fase di ricambio generazionale con diversi atleti importanti della nostra storia che non gareggeranno più. E poi da qualche sport in particolare mi aspetto uno scatto di orgoglio”.

Si sente di dire quali? 

“Canottaggio e ciclismo”.