Minturno, il Pd a un mese dalla caduta dell’amministrazione Graziano

“C’è stata la volontà di tenere il paese fuori da ogni regola”, puntuale il commento di Gerardo Stefanelli per descrivere la recente esperienza dell’ormai ex sindaco Graziano. Nella mattina di oggi, sabato, si è svolto un incontro pubblico nella sede del Pd di Minturno a Scauri con stampa e cittadini. Franco Esposito, segretario del circolo, presenta il ruolo fondamentale assunto dall’opposizione in questi tre anni, su diversi punti come controllo del territorio, questione rifiuti, personale del comune. Accanto al segretario Esposito, sono presenti Gerardo Stefanelli e Mimma Nuzzo.


Ad un mese dallo scioglimento del comune per le dimissioni del sindaco Graziano, si pone l’accento sul futuro ruolo del PD per la futura tornata elettorale.

“Democrazia vuol dire governo del popolo, e il popolo deve conoscere il ruolo che ha avuto l’opposizione e l’impegno continuo di quest’anni  spiega Esposito -. Il nostro è stato anche un impegno morale con gli elettori, perché quando il Sindaco si è trovato in difficoltà nella propria coalizione, ha cercato di coinvolgere il PD nel governo, proponendo un ruolo in giunta”.

Sottolinea Mimma Nuzzo: “Il cancro del nostro Comune sono i servizi. Non si è mai creato un senso di squadra, per esempio convocando i responsabili dei servizi. Non si è mai effettuato un reale controllo della spesa pubblica, e quest’amministrazione ha pagato debiti fuori bilancio senza discuterne in consiglio. Adesso compito del PD sarà quello di assumere il ruolo di guida del paese e recuperare la fiducia dei cittadini” .

Una quota di differenziata ferma al 10%, debiti fuori bilancio e progetti mai decollati come quello sull’ex Sieci e ISMEF. Tutte problematiche sollevate dall’opposizione, riscontrate da giudici terzi, quali i revisori dei conti.

Osserva Gerardo Stefanelli: “Abbiamo sviscerato problematiche dando soluzioni alternative. Scandalizza il modus operandi con cui si sono creati i debiti pubblici, il Comune gestito come se fosse un’azienda privata, retribuendo professionisti e forniture. Le scelte fatte dall’amministrazione Graziano hanno avuto due effetti: il servizio rifiuti è lievitato ad un milione di euro all’anno, con una pressione insostenibile su famiglie e su attività commerciali e il secondo punto è che l’isola ecologica è costata un milione di euro, quando invece noi avevamo presentato una soluzione di seicentomila euro”.

Oltre la questione rifiuti, Stefanelli concentra il suo intervento sulla mancata possibilità di sfruttare risorse per progettualità e sviluppo del territorio: “Si è persa l’opportunità di 10 milioni di euro stanziati dal Ministero delle Infrastrutture, e solo perché non è mai stato presentato un progetto sull’ex Sieci. Qui sarebbe dovuta nascere l’università del mare. Tuttavia ci siamo trovati in situazione paradossali come quella di quando i tecnici dell’Università sono arrivati per effettuare i rilievi dell’area e si sono sentiti rifiutare il permesso di entrare in cantiere, perdendo così un’opportunità preziosa per il nostro territorio”.