Fuoco minaccia le arnie

Incendio boschivo nella notte tra domenica e lunedì. A bruciare è la zona vicina alle sorgenti di San Marco, dove Guglielmo Giuliano alleva le sue api. Questi luoghi sono famosi per il bosco di eucalipti, che danno al miele quel sapore caratteristico e forte, tipico dei monti aurunci. Millefiori e miele di eucalipti, sono le ricchezze. Sono solo pochi centimetri che distanziano il rogo dalle cassette delle api, la fotografia di quella cenere nera che minaccia le arnie fa comprendere il dramma sventato. Intorno alle 21.00 si lancia l’allarme, i vigili del fuoco arrivano in tempo e riescono a spegnere le fiamme prima che divorassero gli alveari. Non è la prima volta che accade, spiega Guglielmo, che dal 2008 si dedica all’apicoltura. Sono ripresi gli incendi boschivi.

Lo scorso agosto hanno distrutto gran parte della vegetazione sulle colline di Ventosa, di Suio, e di Castelforte. Una lotta contro i mulini al vento, ma soprattutto un dramma per far ricrescere gli alberi e le piante bruciati, essenziali per dare al miele quel gusto inconfondibile del territorio, e soprattutto per il proprio fabbisogno di nettare. Guglielmo ha altri alveari, a Suio, Maranola, a seconda del tipo di miele che vuole produrre. E anche qui è presente l’emergenza incendi.


Commenta Guiglielmo: “Sta divenendo un problema grave perché non riesco a trovare un posto per le api perché il territorio è devastato. Occorre una soluzione per arginare il problema, altrimenti non resterà più niente. A Suio sono bruciate gran parte delle colline dove ho gli alveari, qui le api non riescono a nutrirsi perché lì il territorio è devastato”.