AbbVie, raggiunto l’accordo per la mobilità di 22 dipendenti

Roberto Cecere

Firmato questa mattina tra le Organizzazioni Sindacali confederali, la rsu aziendale e l’AbbVie srl, rappresentata dalla dottssa Manuela Vacca Maggiolini Direttore delle Risorse Umane e dal dott. Marco Cariani, l’accordo relativo alla mobilità di 22 lavoratori tra Dirigenti, quadri ed impiegati, appartenenti agli Informatori Scientifici del Farmaco, e facenti capo alla sede di Campoverde di Aprilia. La società aveva espresso l’impossibilità di poter ancora sostenere l’attuale organizzazione, annunciando un ridimensionamento di personale. Una decisione dovuta alla riduzione dei profitti, legata sia alla scadenza dei brevetti  che ai pesanti tagli decisi nel Servizio Sanitario Nazionale che ha colpito, in modo speciale, le farmaceutiche che operano nel settore ospedaliero.

Con  i 27 licenziamenti l’azienda aveva anche dichiarato che era sua intenzione non voler tener  conto degli accordi simili sottoscritti, fino ad allora, sul territorio puntando, nei fatti, ad un accordo al ribasso. Questo aveva causato una dura risposta dei dipendenti e del sindacato che, nel richiamarla alle proprie responsabilità sociali, avevano proclamato 16 ore di sciopero. Nell’incontro odierno la società ha confermato i licenziamenti, non avendo trovato strade alternative, nonostante la formale richiesta in tal senso avanzata dalla controparte, anche se l’azione sindacale ha, comunque, permesso di ridurre il numero finale degli esuberi da 27 a 22.


I criteri di scelta dei dipendenti da collocare in mobilità riguardano persone in possesso dei requisiti pensionistici, volontari disposti a lasciare spontaneamente l’azienda dietro incentivo, la novazione contrattuale qualora esistano le condizioni organizzative e, solo nel caso non raggiungesse il numero previsto, facendo ricorso ai criteri di legge. Per i volontari sono stati previsti incentivi all’esodo che andranno a coprire circa 5 anni di stipendio.Per tutti coloro che lasceranno il posto di lavoro è stato previsto un percorso obbligatorio di outplacement, tenuto da società del settore con il compito di cercare soluzioni di reinserimento lavorativo per chi perde l’occupazione.

Commenta Roberto Cecere Segretario Generale della Femca Cisl di Latina:” Siamo riusciti a chiudere in modo dignitoso un accordo che si è presentato, fin dalla prime battute, piuttosto complicato per le rigidità messe in campo dall’azienda. Il fronte compatto dei lavoratori e del sindacato ha permesso di tenere il punto, e fare in modo che la società si assumesse le proprie responsabilità. Va sottolineato come ad essere stati colpiti, ancora una volta, da questa crisi siano stati gli Informatori Scientifici del Farmaco, una categoria che negli ultimi anni ha pagato un prezzo altissimo alla crisi del settore con migliaia di licenziamenti. Come Femca Cisl, ci stiamo battendo da anni per fermare questo disastro, attraverso interventi istituzionali precisi e mirati, che tutelino questa categoria di lavoratori, indispensabile nel mondo della farmaceutica. Vogliamo ostacolare l’idea, che le aziende stanno portando avanti, dell’ Informatore come agente di commercio piuttosto che di  un professionista che sia di supporto ai medici e quindi ai pazienti.”

Comunicato diramato dall’Ufficio Stampa Femca Cisl Latina.