I dipendenti del Consorzio di Bonifica: “L’Agro Pontino rischia di tornare sott’acqua”

Mazzocchio

“Nonostante le promesse ai lavoratori del Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino, la Regione Lazio risponde, al momento, con un nulla di fatto”.

Lo dichiarano in una nota i lavoratori del Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino.


“Vogliamo far sapere che da cinque anni  la Regione non sta pagando i servizi di pubblica manutenzione né quelli relativi alla gestione di opere di preminente interesse regionale, come per esempio alcuni impianti idrovori (Mazzocchio e Capoportiere).

Il Consorzio non riesce più ad eseguire la manutenzione dei canali né la gestione delle fasce frangivento, di competenza regionale, non ricevendo più finanziamenti. Di conseguenza, da cinque mesi l’Ente non riesce a garantirci gli stipendi. Eppure con senso di responsabilità, operiamo  continuando ad assicurare, pur con la limitatezza delle risorse a disposizione, la tenuta idrogeologica del nostro  territorio e l’acqua per l’agricoltura.

Ora però la situazione è degenerata e non è più sostenibile, il Consorzio è al collasso: ci sono mezzi da manutenere, fornitori da pagare e stipendi da riconoscere.

Adesso, con i piedi asciutti, è facile non vedere il peggio, ma la bonifica è un’attività costante, soprattutto in un territorio come l’Agro Pontino che è sorto dall’acqua e che rischia di ritornarci.

Quello che vogliamo ribadire è che l’assenza della Regione Lazio non nuoce solo a noi dipendenti per i mancati stipendi, ma a tutta la collettività per la mancanza dei servizi. Non è necessario aspettare un’alluvione perché un territorio fragile come l’Agro Pontino si allaghi.

Per questo perseveriamo nella nostra protesta continuando con l’assemblea permanente fino allo sciopero del prossimo 3 novembre”.