Diretta partite di calcio in sala giochi, assolto: “Non c’è scopo di lucro”

Diffusione abusiva di eventi sportivi in sala giochi: assolto. Si è concluso positivamente il processo che vedeva imputato dinanzi il Tribunale di Cassino il gestore di una sala giochi del paese aurunco. Al giovane veniva contestata la violazione della legge a protezione del diritto d’autore. I fatti risalgono al gennaio scorso, quando la polizia giudiziaria aveva sottoposto a sequestro preventivo, nel locale dell’allora indagato, una smart card che abilitava alla trasmissione televisiva di partite di calcio del campionato di serie A.

L’accusa sosteneva che la condotta tenuta dal commerciante fosse penalmente rilevante, in quanto corrispondente con la fattispecie legale, che prevede, tra l’altro, la pena della reclusione da sei mesi a tre anni. Già in sede di riesame il Tribunale di Frosinone aveva accolto la richiesta presentata dall’Avv. Domenico Di Tano, annullando il sequestro preventivo.


Il 17 novembre, il Giudice dell’Udienza Preliminare competente, in sede di giudizio abbreviato, dopo la richiesta di condanna della pubblica accusa, assolveva, con formula piena, perché il fatto non costituisce reato, il gestore della sala giochi, assistito dall’avv. Domenico Di Tano, ritenendo degna di accoglimento la tesi difensiva, fondata sulla non ravvisabilità, nella condotta dell’imputato, dello scopo di lucro, presupposto richiesto dalla legge ai fini della configurabilità della fattispecie delittuosa.