Omicidio Buonamano, 25 anni anche a “Romolo” Di Silvio

Giuseppe Di Silvio "Romolo"

Venticinque anni di reclusione. Brutto colpo per Giuseppe “Romolo” Di Silvio che, dopo essersi visto annullare l’assoluzione, comparso nuovamente davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Roma, ha ora incassato una condanna a un quarto di secolo di carcere per l’omicidio di Fabio Buonamano.

Buonamano, detto “Bistecca”, venne ucciso a Latina, in via Monte Lupone, il 26 gennaio 2010. Per quel delitto, dal movente rimasto sempre indefinito, vennero arrestati Costantino “Patatone” Di Silvio, poi condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione, e lo zio “Romolo”. Quest’ultimo, la cui presenza sul luogo del delitto è stata sempre esclusa dal nipote, venne condannato dalla Corte d’Assise del Tribunale di Latina a 30 anni di reclusione, ma venne assolto in appello. L’assoluzione quest’anno è stata poi annullata dalla Cassazione, che ha disposto un nuovo processo di secondo grado, in cui all’imputato è stata ora data una pena di 25 anni di reclusione.


Sull’omicidio di Buonamano venne ipotizzato un mix tra la voglia di “Patatone” di vendicare la morte del padre Ferdinando, saltato in aria mentre accendeva l’auto a Capoportiere nel 2003, secondo il giovane un’esecuzione compiuta da un gruppo criminale a cui era legato “Bistecca”, e la risposta dei Ciarelli al grave ferimento di Carmine, avvenuto il giorno prima a Pantanaccio, oltre a un litigio, come sempre sostenuto da Costantino Di Silvio, per un problema di soldi, poi degenerato. La verità non è mai arrivata. E i difensori di “Romolo”, gli avvocati Luca Amedeo Melegari e Giosuè Naso, si preparano ora a bussare nuovamente alla porta della Corte di Cassazione.