Camorra al Comune di Cisterna, l’assessore: “Dimissioni perchè non vedo chiaro”

Matco Mazzoli

L’assessore alla Trasparenza del Comune di Cisterna, Marco Mazzoli, chiarisce le ragioni che sono alla base della sua decisione di dimettersi dalla giunta comunale.

Matco Mazzoli
Marco Mazzoli

“Mi dispiace che si stia sottovalutando l’arresto di un camorrista dentro il Comune di Cisterna che da ultime indiscrezioni risultava essere l’uomo di fiducia del clan dei Casalesi, e solitamente inserito in amministrazioni amiche. Ho tentato di mettere a disposizione del mio territorio col massimo impegno ed il massimo sforzo tutto ciò che poteva essere necessario per comprendere se il nostro comune fosse permeabile e fertile a questo tipo di infiltrazioni. Le mie richieste fatte ai dirigenti di settore e per conoscenza al sindaco avevano lo scopo di supervisionare complessivamente tutta l’azione politico/amministrativa, attraverso un’attenta analisi degli atti amministrativi prodotti vista la criticità e straordinarietà di quanto stava accadendo.


Oltre le specifiche richieste sull’assunzione dell’architetto del boss, le mie richieste partivano dall’esigenza di una puntuale programmazione amministrativa, fino alle richieste di criteri e metodi di selezione delle cariche nominate dall’Ente relativamente alla Cisterna Ambiente e del nuovo personale assunto. Inoltre ho richiesto di essere messo a conoscenza delle gare in cui sono stati presentati ricorsi, di tutti gli affidamenti diretti sotto soglia comunitaria ivi compresi nominativi dei rappresentanti legali e aziende, e altri quesiti inevasi.

L’unica risposta ricevuta dal segretario generale sottolineava il non aver allegato mio documento di identità e che le mie richieste avrebbero portato un aggravio non supportabile agli uffici comunali; Inoltre tali richieste sarebbero state  ‘finalizzate ad un controllo generalizzato dell’operato dell’amministrazione…’.

La mia domanda: Cosa avrebbe dovuto fare un assessore alla trasparenza se non verificare ciò che stava accadendo mentre ci arrestavano l’architetto del boss nel nostro Comune? Non era questa la massima priorità?

Mi soffermerò in altri momenti sulle motivazioni della strada che ha portato da Capannori a Viterbo e relativa migrazione della delega all’ambiente. Ho deciso quindi di dimettermi per dare un segnale forte, per smuovere le coscienze e per non dimenticare quello che sta accadendo, ho a cuore il mio territorio e lo difenderò perchè sarà il luogo in cui vivranno i miei figli, concludo scusandomi con tutti gli elettori che come me hanno creduto che questa amministrazione sarebbe stato il cambiamento”.