Dove sono i 33mila euro dei contributi per l’affitto del 2009? Il Comune di Formia volta le spalle a malattia e povertà

A cosa serve un contributo comunale per l’affitto? Si tratta di una somma in denaro che il Comune utilizza per aiutare le famiglie più povere residenti sul proprio territorio – individuate con un’apposita graduatoria – nel pagamento del canone di locazione del proprio appartamento. Eppure quelli che il contributo lo hanno chiesto nel 2009 a Formia, ancora oggi non hanno visto un euro. Situazione al limite della povertà o che quella soglia l’hanno già superata. Ma la storia che raccontiamo in questa intervista – e della quale ci siamo già occupati nelle scorse settimane, si può definire davvero un caso limite che mette all scoperto tutte le anomalie, le lacune e le negligenze della pubblica amministrazione. La storia di Sabrina Canfora e della sua famiglia, marito e due figli (di cui uno minorenne). Una storia di denuncia, di diritti violati, che potrebbe capitare a chiunque.


La donna, insieme ad altri 26 casi familiari, dopo aver presentato la domanda nel 2009, entrano a far parte di un campione scelto dal Comune per effettuare controlli sulla veridicità della propria dichiarazione fiscale, utile per l’accesso al contributo. Controlli che eseguirà la Guardia di Finanza di Formia e che già a partire dal 2013 vengono però archiviati senza alcun riscontro, anomalia o irregolarità. Eppure da quel lontano 2009, o se vogliamo dal 2013, quando gli accertamenti terminano, di tempo ne è passato parecchio. Ma quale sia stato l’esito nella procedura di controllo da parte della Guardia di Finanza, il Comune di Formia lo sa molto bene, visto che è perfettamente a conoscenza della somma, circa 33mila euro, che alla fine sarà destinata, chi più chi meno (il contributo può essere percepito da una a tre mensilità di affitto a secondo delle esigenze), ai 27 aventi diritto. Insomma la somma viene appositamente congelata. Ma mai liquidata.

Oltre al danno di questi soldi mai percepiti, e che sembrano spariti, c’è da testimoniare la grave situazione di salute nella quale si trova la famiglia della signora Canfora che abbiamo intervistato e della quale raccontiamo la storia. Una grave malattia che già da diversi mesi le impone di sottoporsi a numerosi esami specialistici oltre che seguire costantemente un ciclo di terapie obbligatorie e fondamentali per la propria salute presso il policlinico Gemelli di Roma. Cure e spostamenti che costano ovviamente cari a fronte di entrate finanziarie ridotte al lumicino, nel dramma della disoccupazione. Ma persino a ridosso del Natale dagli uffici del Comune non hanno fatto niente altro che augurarle “Buon Natale”, senza fornire però alcuna risposta nel merito dei soldi che attende di avere per impiegare nell’affrontare la dura battaglia contro la malattia. Un migliaio di euro importantissimi, dei quali non ha solo diritto, ma soprattutto bisogno.