Fondi, premio “de Libero”: l’edizione 2015 vinta dalla poesia di Rocco Salerno

*Il vincitore di questa edizione, Rocco Salerno (foto Egidio Daniele)*

Organizzata dall’Associazione di Servizi Culturali Confronto, con il patrocinio del Comune di Fondi, si è svolta – sabato 6 febbraio 2016 – presso il castello Caetani, alla presenza di un pubblico numeroso ed interessato, la XXXI edizione del Premio Nazionale di Poesia Libero de Libero. Si è trattato, ovviamente, della edizione 2015, ma per motivi organizzativi la cerimonia di premiazione è stata spostata ad inizio 2016.

Presenti alla manifestazione il senatore Claudio Fazzone, il sindaco di Fondi Salvatore De Meo, l’assessore alla cultura Beniamino Maschietto, il presidente della XXII Comunità Montana Silvio Pietricola. Tra gli artisti presenti il pittore Normanno Soscia e la pittrice Antonietta Ascione.


La manifestazione è servita anche per bandire la XXXII edizione del Premio, che quest’anno si svolgerà in luglio nella ricorrenza della scomparsa del poeta fondano.

Le sillogi giunte presso la segreteria del Premio sono state valutate ed è stato possibile racchiudere una rosa di finalisti così composta: Angela Dibuono (Potenza) “L’isola della finzione”; Giuseppe Acciaro (Bologna) “Il cerchio magico”; Pasquale Cinnirella (Caltagirone) “Nelle notti senza luna”; Rocco Salerno (originario della provincia di Cosenza) “L’emblema casto del passato”.

Tra i poeti conterranei di Libero de Libero sono stati premiati per la profondità della loro poesia: Claudia Giorgi, Cesare Gnech, Valentina Coluzzi (Latina).

Tra gli interventi il prof. Gerardo Vacana ha argomentato sul tema: Il Dio misericordioso di Libero de Libero. Il prof. Carlo Macaro si è intrattenuto su: Borrador, il diarista de Libero e gli eventi storico-politici del ‘900. Il dott. Gino Fiore ha declamato una poesia di Libero de Libero.

*Il sindaco De Meo premia Pasquale Maffeo*
*Il sindaco De Meo premia Pasquale Maffeo*

Il Premio alla carriera è stato assegnato al prof. Pasquale Maffeo riconosciuto come poeta di notevolissimo spessore da molto tempo, e anche figura di saggista, romanziere, critico e traduttore di grande rilevanza nel panorama nazionale e internazionale. Riconoscimento poetico per Rossana Procia per la profondità lirica del suo lavoro Della goccia l’infinita essenza.

Premiati anche alcuni studenti partecipanti per la Sezione B (lavori scolastici). Per l’ITE “de Libero” si sono distinti: Gabriella Capasso, Alessia Carnevale, Lorena Longo, Noemi Popolla, Elisa Quinto, Miriana Stravato e il gruppo di lavoro: Capasso, Garzillo, Pannozzo, Paparello che ha elaborato un DVD sul poeta di Fondi come pure ha fatto con impegno lo studente Francesco Latilla, coordinati dalle prof.sse Maria Pica e Tina Abbate. Per l’Istituto S. Francesco un riconoscimento per il lavoro svolto è stato assegnato alla classe III LSU. Vincitori sono risultati i ragazzi del “de Libero” (Emanuela Capasso, Martina Garzillo, Giorgia Pannozzo, Francesca Paparello) per il loro lavoro di ricerca basato sul parallelismo tra poesia deliberiana e arte pittorica.

Il Premio “de Libero” XXXI Edizione è stato vinto da Rocco Salerno nato a Roseto Capo Spulico (Cosenza), residente a Fondi da alcuni anni e insegnante di Lettere presso l’Istituto “Libero de Libero”. Questa la motivazione letta dal poeta Leone D’Ambrosio, membro della giuria: «Per la capacità di raccontare senza retorica e senza paura, il dolore e la morte di un amico e di un grande poeta come Dario Bellezza. Si percepisce un contatto profondo, un’immedesimazione che lacera qualsiasi forma di giudizio, risuscitando la sensibilità e il coraggio di stare di fronte a paure presenti in ogni essere umano. La raccolta “L’emblema casto del passato” di Rocco Salerno, scritta in memoria di Dario Bellezza, è una poesia piena, gonfia di immagini, di esperienze ineluttabili, drammatiche, che oltrepassano i confini dei nostri perché: “Certamente morremo, per saper/ o per essere certi/ che niente dura su questa terra/ se non la bellezza del verso.” Colpisce la consapevolezza della vita mentre il poeta si misura con l’incomprensibile della morte».