Mafia Capitale andava in vacanza a Ponza da 30 anni

UMBERTO E I PAGAMENTI SENZA SAPERE – Ancor più critica, però, è stata la testimonianza di Umberto Prudente, il quale ha detto di aver restituito il denaro prestato al fratello senza però prima aver chiesto nulla a Danilo su quei soldi, in particolare sulle condizioni per la restituzione, e di averlo fatto con assegni personali. “Ho fatto 4 assegni da 2.500 euro”, ha sostenuto. E il prestito da 12mila euro sembra così essersi ridotto a 10mila. Due assegni poi vanno protestati. Brugia si risente con Danilo Prudente. Umberto quindi paga e, a detta di quest’ultimo, senza avere il minimo problema: “Non mi hanno mai minacciato”.

Tribunale di Roma
Tribunale di Roma

Una ricostruzione della vicenda più volte interrotta dalla presidente Ianniello, tra un “ricordi che la falsa testimonianza è un reato” e un “quello che dice è difficile da credere”. Prudente sostiene tra l’altro di non avere idea neppure di quanto incassi con il bar e di quanto guadagni. Ammette di aver parlato a lungo con Carminati e Brugia quando si era recato a Roma per avere da Lacopo la ricevuta sui pagamenti effettuati, ma che parlavano di politica ed economia, ricevendo anche confidenze su chi “er Cecato” riteneva meritevole di appoggio elettorale. “Carminati – ha dichiarato il barista – sapeva che noi siamo di sinistra. Mio padre per 15 anni è stato segretario del Partito socialista a Ponza. Ma parlavamo di politica e a Roma mi disse che Berlusconi pensa solo ai c… suoi e che gli veniva proprio la voglia di votare Bersani”. Tutto visto il rapporto di confidenza tra i due: “Quando stavano a Ponza erano un bel gruppo, all’inizio pagavano subito, ma poi avevano un registro su cui segnavano direttamente loro quello che avevano preso. Si versavano anche da bere da soli”.


LA VERITA’ DEL BENZINAIO – Alla fine sui ponzesi ha però voluto parlare anche l’imputato Lacopo. “La ragazza di Brugia – ha affermato il benzinaio di corso Francia – è la mia segretaria e Brugia mio cliente. Mi aveva dato gli assegni di questo signore per pagare il conto aperto che aveva al distributore e quando sono tornati indietro l’ho chiamato. Mi ha detto che avrebbe sistemato tutto e sono così entrato in contatto con Prudente, che mi ha fatto il bonifico”.

Tanti dubbi dunque. Ma una certezza: per anni a Ponza, tra vip e vacanzieri, nella movida isolana ci sono stati comodamente anche gli ex Nar.