Omicidio Piccolino, criminologo Lavorino: “La politica voleva un martire”. Bartolomeo: “Metodo mafioso”

L’INTERVENTO DI LAVORINO AL TEATRO REMIGIO PAONE

La traversa di via della Conca a Formia il giorno dell'omicidio
La traversa di via della Conca a Formia il giorno dell’omicidio

Lavorino, mentre tutti i media nazionali rilanciavano la notizia di un omicidio di camorra a Formia, continuava a ripetere che si trattava di un movente personale. “A livello ideologico politico – ha rilanciato Lavorino qualcuno non gradiva che fosse un omicidio di quel genere. Insomma avrebbe gradito che fosse stato un omicidio del tipo politico e quindi avere un martire in casa“.


Ma chi poteva aspirare a tale ipotesi e soprattutto perché, rigettando in ogni modo le tesi che Lavorino rilanciò sin dagli attimi immediatamente successivi al fatto? Non lo sappiamo. Ciò che sappiamo è che una delle prime autorità istituzionali a parlare di un omicidio di camorra fu uno dei più stretti conoscenti – anzi amici – di Piccolino, ovvero il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo.

LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO IL 29 MAGGIO 2015

A PAGINA 3 L’INTERVENTO A RADIOUNO RAI IL 2 GIUGNO 2015