Omicidio Piccolino, criminologo Lavorino: “La politica voleva un martire”. Bartolomeo: “Metodo mafioso”

“UN ANNO SENZA MARIO PICCOLINO” DI SANDRO BARTOLOMEO

La lettera del Sindaco pubblicata da Lazio Sud
La lettera del Sindaco pubblicata da Lazio Sud dell’8 aprile

Ma Sandro Bartolomeo nel frattempo è anche tornato a parlare di Piccolino e solo en passant del suo omicidio. Lo ha fatto con una lettera pubblicata l’8 giugno su un periodico a tiratura regionale. Un passaggio colpisce più di altri in questa rilettura delle sue reazioni a caldo. Bartolomeo dice: “Eppure tranne pochi (inqualificabili) personaggi nessuno scinde la fine di Mario dalla delinquenza. Ci sarà un perché? Sì, c’è il perché della sua vita, chi l’ha spenta parla lo stesso linguaggio”. Il riferimento agli” inqualificabili personaggi” è certamente a tutti coloro che hanno pressato il Sindaco a chiarire le sue affrettate, davvero troppo affrettate affermazioni, senza pur tuttavia – non ricordiamo qualcuno che lo abbia fatto -, credere si trattasse di qualcosa di diverso dalla delinquenza. Insomma una affermazione confusa che non chiarisce. Solo qualche parola prima si può capirne affondo l’interpretazione, Bartolomeo parla cioè del metodo mafioso col quale ha agito “il fascista” Rossi. Quel metodo deve averlo agitato e messo sulla pista sbagliata. Ma perché, viene da chiedersi, parlare allora di Piano Regolatore.