E’ morto Vito Tatò, scoprì prima di tutti l’illegalità del “Sistema” Formia

Ma il suo nome nel Comune di Formia lo conoscono molto bene dal 2005. Una decina di anni nei quali ha più volte duramente bastonato il sistema di funzionamento della cosa pubblica a Formia, avvolta troppo spesso dall’ombra. Gli uffici, gli appalti, le assunzioni e così via. Durissima e celebre la sua relazione riguardo all’operazione di stabilizzazioni di posti di lavoro all’interno del Comune condotta dall’attuale sindaco Sandro Bartolomeo a cavallo delle elezioni del 2008 e per la quale Tatò parlò di “un sistema consolidato di illegalità”. Insomma il Sistema ante litteram, al quale seguirono in tempi più recenti, prima il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Latina Giuseppe Miliano – con il Sistema Formia e i suoi diciannove indagati anche per associazione a delinquere – e poi la ex segretaria comunale Anna Lecora con un’altra relazione durissima che spiegò come all’interno degli uffici comunali le leggi fossero un optional, stimando con una affermazione sorprendente, oltre la metà degli atti prodotti dal Comune come illegittimi.

Ma Tatò non si è mai fermato un momento, e visto come funzionava e funziona il Sistema, di fatti e circostanze da ispezionare a Formia c’è ne sono tante. Allo stesso modo Tatò si occupò dei continui incarichi e delle reiterate proroghe al geometra Luigi Nardella, un fedelissimo della dirigente attualemente uscente Marilena Terreri. Un modus operandi ancora una volta giudicato da Tatò un modo per eludere il concorso pubblico.


Come detto non si fermava una attimo e anche in questo periodo il suo lavoro stava proseguendo, tra un affidamento e un altro, un appalto e una spesa di beni o servizi. Siamo certi che abbiamo perso tutti un uomo importante e una garanzia per la collettività. Insomma siamo certi che Formia di lavoro ne ha sempre dato tanto a chi cerca le irregolarità, tentando di ripristinare la legalità. Siamo certi che il suo successore sappia fare lo stesso.